Le proposte alla Regione.
Si accelera con il lavoro e con le linee di azione prioritarie. “Lavori con basi scientificamente solide, frutto di competenze interdisciplinari, – spiega il sindaco Mario Conoci – che si traducono in proposte che possono diventare un modello anche per la Regione.”
“Con questo primo lavoro del documento generale – afferma Mariano Mariani, coordinatore dell’Unità – si evidenziano le proposte urgenti predisposte dall’Unità tecnica che l’amministrazione comunale di Alghero intende sottoporre alla attenzione della Regione”.
Le otto priorità.
Adozione del “Modello Alghero – Safe in Tourism” . Si propone un modello denominato SiT (Safe in Tourism) come riferimento regionale e nazionale per la sicurezza nel settore turistico. SiT rappresenta una struttura preposta all’analisi delle dinamiche territoriali in ambito turistico. Il modello è frutto di una collaborazione fra studiosi di livello internazionale coordinato dal professor Mariotti e dal profofessor Sotgiu dell’Università di Sassari. Il Modello Alghero è un sistema di sorveglianza sanitaria basato su dati epidemiologici che consente di costruire protocolli per adattare le risposte della città e del territorio. Il Sit definisce quindi una risposta territoriale, sulla base dei dati e sulla base del rischio.
Liquidità immediata alle imprese. Per “salvare” il tessuto delle micro-imprese, dei piccoli esercizi commerciali, delle ditte individuali, tutti costretti a fermare l’attività, è necessario destinare risorse disponibili, regionali, nazionali ed europee, per interventi a fondo perduto per importi alla PMI fino a 20.000 euro. Fondi europei: nuova strategia. Si apra immediatamente un tavolo nazionale sul prossimo ciclo della programmazione 2021-2027. Sia la Sardegna ad avanzare la proposta che i prossimi programmi europei, in particolare il FESR e l’FSE, abbiano poche linee di azione tutte orientate a salvare e rilanciare il sistema produttivo dell’Isola, con interventi a fondo perduto e tagli drastici alle tasse regionali ed al costo del lavoro per le imprese. Abbattere il costo del lavoro. Se la misura precedente è indispensabile per gestire la delicata fase della transizione, per una ripresa effettiva serve comunque una misura di abbattimento del costo del lavoro.
Ripensare la cassa integrazione. Oggi Stato e Regione erogano la cassa integrazione o la Naspi ai dipendenti assunti o agli stagionali disoccupati, andando a coprire l’80% della retribuzione degli stessi. Se le stesse somme (garanzie passive) venissero invece trasferite direttamente alle imprese si trasformerebbero in “garanzie attive”, i lavoratori continuerebbero a lavorare e le imprese potrebbero integrare il 20% mancante della retribuzione. Per un periodo transitorio, quindi, (dai tre a i sei mesi a seconda delle criticità settoriali), a parità di spesa pubblica, si trasformerebbe un alto costo per ammortizzatori sociali, a seguito di posti di lavoro persi, in un contributo diretto alle imprese per salvare i livelli occupativi e far ripartire il sistema produttivo.
Sconfiggere la burocrazia. Immediata liquidazione del debito della PA. Restando sul tema della liquidità, sarebbe tempestivo ed immediato un intervento della Regione finalizzato a sbloccare le risorse (regionali, nazionali ed europee) ancora non liquidate alle imprese benchè dalle stesse già anticipate per l’attuazione di progetti che le hanno viste vincitrici di bandi o qualsiasi altra forma di assegnazione di contributi pubblici.
Nuovi strumenti finanziari. Governo e Regione devono favorire l’accesso delle imprese a nuovi strumenti finanziari alternativi ai prestiti coperti da garanzia. Questi ultimi hanno il pregio di non appesantire l’esposizione bancaria delle imprese, di poter essere collettivi (per territorio o per comparto) e di avere un occhio anche alla prospettiva di sviluppo. Esempi già sperimentati con successo (Campania): emissione di mini-bond e di basket bond. Moneta complementare locale. Attraverso il circuito funzionante e collaudato del Sardex, immettere nel sistema moneta complementare aggiuntiva sarebbe molto utile in questo delicato momento per sostenere in modo aggiuntivo, complementare, i canali ordinari della liquidità, non per sostituirsi ad essi.
Sostenere i flussi del trasporto Aereo. Per mantenere i livelli di traffico programmato è necessario chiudere subito le condizioni contrattuali con le compagnie interessate (in particolare con i vettori low cost). Servono quindi certezza di risorse (memo esempio bandi pubblici di co-marketing, sul modello spagnolo, o altro), che solo un intervento pubblico regionale può assicurare in considerazione degli allentamenti dei vincoli sugli aiuti di Stato. Supportare il trasporto marittimo. Identiche esigenze di intervento a sostegno delle compagnie di navigazione che in queste periodo stanno continuando, con grosse difficoltà ad assicurare il trasporto delle merci e che diventano indispensabili per la ripresa col trasporto passeggeri. In chiave turistica dovrebbero essere assicurati trasporti via nave sicuri per raggiungere la Sardegna dalla penisola, ma anche da altri Stati (esempio: definire un corridoio di trasporti “sicuri” Barcellona – Porto Torres anche in ragione dei rapporti consolidati della città di Alghero con la Catalogna). Urgenti determinazioni si impongono con riferimento alla convenzione scaduta con la Tirrenia.
Promozione e marketing territoriale. Proposta sia al Governo nazionale, che alla Regione per sostenere con risorse pubbliche piani mirati di promozione a favore delle Regioni. Alla Regione Sardegna – Assessorato Turismo – richiesta di istituzione di una Agenzia governativa dedicata alla promozione cui affidare in questo delicato momento la strategia unitaria di comunicazione per la destinazione Sardegna.
Sostegno delle proposte di Anci per i Comuni. Tra le più importanti questioni sollevate da Anci: sindaco nominato Commissario per la ricostruzione economica, sociale e civile delle comunità; rivisitazione del codice degli appalti: ampliamento delle soglie per affidamenti diretti e con procedure semplificate; mantenimento del principio della rotazione degli incarichi; territorializzazione nella scelta degli operatori: all’interno della stessa regione e all’interno della regione nel territorio provinciale o sub/provinciale per tutti gli affidamenti e le gare sotto-soglia comunitaria; liberare risorse con la riduzione del Fondo Crediti di dubbia esigibilità; esenzione, con eguale gettito per i Comuni, per tutto il 2020 dei tributi locali per tutte le attività economiche che hanno subito la chiusura a causa dei provvedimenti governativi da Covid19; ampliamento delle facoltà assunzionali (vigili urbani, protezione civile, servizi sociali, sviluppo locale e fondi europei, servizi tecnici e tecnologici) a tempo determinato, per la durata dell’emergenza, e con procedure semplificate; estensione dell’accordo-mutui con Cassa Depositi e Prestiti ad altri istituti quale, ad esempio, il Credito Sportivo.