Attentato con bomba carta ad Alghero, un particolare decisivo annulla l’accusa

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Durante il processo per la bomba carta da Alghero emerge un dettaglio decisivo.

L’esplosione di una bomba carta avvenuta l’8 luglio 2020 davanti a un edificio di via Lo Frasso, ad Alghero, aveva gravemente danneggiato l’ingresso di un appartamento utilizzato per locazioni estive, rischiando di uccidere qualcuno. Secondo le indagini iniziali, infatti, la bomba carta avrebbe potuto causare conseguenze letali. L’evento allarmò i residenti e richiese un intervento immediato delle forze dell’ordine.

Nel corso dell’inchiesta, un testimone aveva affermato di aver visto un uomo alto circa un metro e novanta, con capelli biondi, fuggire su una Fiat Cinquecento dopo l’esplosione. L’auto del sospetto, un algherese di 32 anni, risultava avere una targa parzialmente corrispondente alla descrizione, portando a un’accusa formale nei suoi confronti.

Tuttavia, durante l’udienza preliminare davanti al giudice del tribunale di Sassari, la difesa ha mostrato un dettaglio decisivo: il 32enne accusato, è alto soltanto 158 centimetri e ha capelli scuri, discostandosi dalla descrizione del testimone. L’imputato ha dimostrato le proprie qualità personali alzandosi in piedi in aula. Questi dettagli, ritenuti fondamentale dal giudice, hanno portato all’assoluzione dell’uomo con formula piena.

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