Bimbo non vedente resta a terra, non lo fanno salire in aereo per Alghero

bimbo AlgheroA blind person is led by her golden retriever guide dog during the last training for the dog. The dogs are undergoing various trainings before finally given to the physically disabled people.

La vicenda accaduta a un bambino cieco al ritorno per Alghero.

Una vicenda assurda quella accaduta a un bimbo cieco al ritorno da Bologna per una visita medica. Al piccolo e la famiglia non è stato permesso tornare ad Alghero perché non li hanno fatti imbarcare sull’aereo. A denunciare questo episodio, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che ha espresso il proprio rammarico e la propria amarezza per quanto accaduto il 19 luglio.

“Anche e soprattutto per queste incredibili situazioni – denunciano – ancora più dolorose perché rivolte a danno di minori, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti da 103 anni, quotidianamente, ascolta importanti frammenti di vita, caratterizzati da profonda sofferenza e diseguaglianza, accompagnati spesso da atti e contenuti di natura anche discriminatoria. Nel caso del piccolo Emanuele la ferita è ancora più profonda e dolorosa, giacché lesiva finanche della dignità della persona, ove vi consideri che i genitori sono costretti non solo al cosiddetto turismo sanitario per le visite e cure di cui necessita, con tutti i disagi e sofferenze conseguenti, ma altresì costretti, loro malgrado, a subire ingiustificabili umiliazioni”.

In particolare, nel viaggio di ritorno, il piccolo e i genitori venivano lasciati sopra un elevatore mentre l’aeromobile (ove dovevano imbarcarsi per il rientro a casa) partiva senza che questi potessero farvi accesso. “Casi come quello del piccolo Emanuele e dei suoi genitori fanno riemergere la centralità del principio di equità (anche sostanziale) in una visione per così dire dinamica, e dell’inclusione, ancora oggi, purtroppo, riconosciute solo sulla carta”, spiega l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Per l’associazione, è stato violato l’obbligo di porre in essere tutte quelle misure che consentano al disabile di colmare lo svantaggio rispetto agli altri, partendo dal presupposto della pari dignità di tutte le persone umane e, dunque, il diritto alla mobilità garantito dalla Carta Costituzionale.

L’Unione Ciechi e Ipovedenti ha sporto denuncia.

“Anche al fine di promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e, quindi, promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità e inclusione, di concerto con i genitori del bambino, la Sezione Territoriale di Sassari dell’Unione Ciechi e Ipovedenti intraprenderà, mediante iniziative a vario livello, tutte le forme di tutela necessarie e dovute, anche di natura legale, ivi compresi il reclamo contro la compagnia aerea e la società di gestione dell’aeroporto interessato, informando di quanto accaduto l’ENAC, affinché possano essere compiuti tutti gli accertamenti necessari nei confronti dei responsabili di quanto accaduto e possano essere adottati tutti i provvedimenti opportuni al fine di evitare il ripetersi di casi di siffatta gravità”.

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