Blitz “non autorizzato” all’ospedale di Alghero, la replica della consigliera

ospedale Alghero

La risposta della consigliera Desirè Manca sulla sua visita all’ospedale di Alghero.

“Le recenti e alquanto infelici dichiarazioni sul mio operato rilasciate dal direttore generale del’ASL di Sassari, Flavio Sensi, non mi stupiscono. Non è la prima volta, infatti, che il dottor. Sensi cerca, inutilmente, di intimorirmi, minacciando querela semplicemente perché sto esercitando il mio mandato di consigliera regionale”. Queste le parole di Desirè manca sui recenti fatti dell’ospedale di Alghero, dopo la sua visita alla struttura.

Così la consigliera regionale del M5s Desirè Manca replica al Direttore Generale del’ASL di Sassari, dottor Flavio Sensi, il quale ha dichiarato che il sopralluogo effettuato dalla consigliera presso l’ospedale Civile di Alghero sarebbe stato eseguito “senza alcuna autorizzazione, ignorando il diritto alla privacy dei pazienti e trascurando le linee guida aziendali in merito alle fonti di contaminazione infettiva all’interno delle strutture sanitarie”.

Non esiste un nuovo reparto, non esistono posti letto aggiuntivi e non esiste nemmeno l’ausilio di ulteriori medici – aveva detto la consigliera pentastellata all’indomani della visita all’ospedale di Alghero -. Di nuovo c’è soltanto il nome, quello di “Chirurgia 2”. Una unità operativa dal nome accattivante che sembrerebbe esistere soltanto nei comunicati a mezzo stampa. Perché di fatto Chirurgia 2 consiste in una manciata di posti letto ricavati dalla Chirurgia generale”.

La consigliera regionale dichiara che, in quanto tale, la sua visita non necessita di alcuna autorizzazione per potere accedere alle strutture regionali. “Leggo inoltre sulla stampa locale che, sempre nel corso del medesimo accesso – aggiunge- secondo il dottor Sensi, avrei ignorato il diritto alla privacy dei pazienti e, infine, che avrei trascurato le linee guida aziendali in merito alle fonti di contaminazione infettiva all’interno delle strutture sanitarie. Ebbene – prosegue la consigliera- nel corso della mia visita, non ho ripreso nessuno con fotografie o video, ma mi sono limitata a esercitare il mio diritto di accesso visionando i locali e gli uffici dell’ospedale, senza attingere alle informazioni sensibili dei pazienti. Gli stessi che quotidianamente chiedono il mio intervento nelle strutture sanitarie dell’intera Regione, alla luce della disastrosa situazione in cui queste si trovano”.

Le accuse del direttore e le repliche della consigliera Manca.

“Appare altrettanto non veritiera – aggiunge Desirè Manca – l’affermazione per cui non avrei rispettato le linee guida aziendali sulle fonti di contaminazione infettiva. Se queste linee guida siano il rispetto delle distanze di sicurezza, la disinfezione della mani e la mascherina, faccio presente al Dg Sensi che in tutti gli accessi presso le strutture sanitarie, nonché in occasione di incontri con persone fragili o con chi me ne faccia richiesta, ho sempre correttamente indossato la mascherina, non solo come rispetto delle regole, ma quale forma di rispetto delle persone. Se poi vi siano altre linee guida, diverse rispetto a quelle praticate da tutti da oltre tre anni, non sono l’unica a ignorarlo, perché, nel corso di una seconda visita ispettiva di questa mattina presso l’Ospedale Civile di Alghero, funzionale proprio all’acquisizione delle Linee guida in questione, il dottor Gioachino Greco mi ha confessato candidamente di non conoscerle. E poiché ho atteso oltre tre ore che me ne venisse fornita copia con il relativo numero di protocollo, ho la sensazione netta che le linee guida non siano smarrite, ma manchino del tutto, benché sbandierate ai giornali per attaccare la mia persona”.

Alla luce delle dichiarazioni del dottor Sensi, oggi, la consigliera regionale ha presentato formale richiesta di intervento del Presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, e una richiesta di accesso agli atti all’assessore alla Sanità, Doria, per chiedere copia delle “Linee guida aziendali in merito alle fonti di contaminazione infettiva all’interno delle strutture sanitarie”.

“È evidente che il direttore generale, da qualche tempo – conclude – invece che tentare di porre rimedio alla disastrosa situazione della sanità sassarese, preferisce attaccare la mia persona con argomenti pretestuosi, arrivando fino a minacciare una “diffida legale per tutelare l’immagine della Asl di Sassari” come accaduto in occasione della mia interrogazione sull’opportunità di un contratto locazione di un immobile di proprietà di un privato, da adibire a farmacia territoriale del Comune di Sassari, al posto di utilizzare, per esempio, il polo sanitario di Rizzeddu Queste dichiarazioni non solo non hanno la capacità di intimorirmi ma rafforzano i miei propositi e la bontà delle mie azioni che si poggiano non sulle antipatie personali ma sulle decine di segnalazioni che pervengono quotidianamente all’indirizzo della mia segreteria. Ricordo inoltre che non agisco e mai ho agito per interessi personali, e questo per me è la più assoluta garanzia di libertà da qualunque tipo di condizionamento”.

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