I gesuiti lasciano Alghero, la chiesa di San Michele resta chiusa

La chiesa di San Michele non apre per lavori.

La chiesa di San Michele ad Alghero rimane chiusa, nonostante la riqualificazione della piazzetta e il completamento dei lavori sulla facciata. A segnalare la situazione è il coordinamento di Sardenya i Llibertat, che sottolinea come, a distanza di giorni dalla festa del santo patrono, l’edificio resti inaccessibile. Nonostante il ripristino della tradizionale processione e un ricco programma di celebrazioni, molti cittadini e fedeli si chiedono quando la chiesa riaprirà.

Dopo l’epidemia di peste del 1582-1583, i gesuiti arrivarono ad Alghero nel 1584 e si stabilirono nella chiesa, donata loro dal vescovo per agevolare la loro presenza. All’epoca, San Michele fungeva da cattedrale temporanea, in attesa della costruzione della chiesa di Santa Maria. Nel 1588 i gesuiti fondarono il Collegio, con l’obiettivo di istituire scuole pubbliche per la città.

Nel 1855, con la soppressione degli ordini religiosi, i gesuiti furono costretti a lasciare Alghero e il Collegio venne trasformato in una caserma. La comunità gesuitica fece ritorno solo nel 1950, riprendendo la loro missione educativa e apostolica a favore dei giovani della città. Ora, con la partenza dell’ultimo gesuita per raggiunti limiti di età, la Compagnia di Gesù cessa nuovamente la sua attività ad Alghero, lasciando un vuoto nella Riviera del Corallo.

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