Le ipotesi allo studio ad Alghero.
È rimasta incagliata nella scogliera antistante l’isolotto della Maddalenetta il 21 marzo 2008. Il relitto della barca a vela giace ora semisommerso da dodici anni. A seguito di sopralluoghi effettuati anche di recente è stato rilevato che l’unità, o meglio ciò quello che ne resta, versa in condizione di abbandono e risulta essere completamente smantellata.
Già dall’epoca dei fatti l’Autorità Marittima ha più volte provveduto a diffidare il proprietario dell’imbarcazione a rimuovere l’imbarcazione, senza esito. La presenza, nel tempo, è stata oggetto di diverse segnalazioni anche da parte delle associazioni ambientaliste che in ciò che ormai resta dell’imbarcazione hanno sempre visto un potenziale pericolo d’inquinamento per l’ambiente marino e costiero. Diverse son state poi le idee proposte da diversi attori sulla rimozione del relitto, tra cui il sezionamento e trasporto, o sollevamento tramite elicottero Soluzioni difficilmente attuabili per le condizioni orografiche e ambientali dei luoghi e per le caratteristiche dell’imbarcazione.
“L’intento è di adoperarsi per la rimozione – precisa l’assessore all’Ambiente Andrea Montis – con un iter non proprio fluido, ma vorremmo chiudere finalmente la procedura. Stiamo attivando delle buone pratiche di collaborazione con la locale Capitaneria di Porto che valuta le proposte”. È in atto ora un confronto sulla proposta di sfruttare la presenza dei mezzi che nei prossimi giorni daranno avvio alla prima fase di dragaggio del porto Canale di Fertilia. Nel contempo gli Uffici del settore ambiente, se la strada ipotizzata non dovesse esser percorribile, hanno già compiuto diverse ricerche di mercato al fine di affidare l’intervento ad altre ditte specializzate. Le operazioni di rimozione verranno comunque eseguite in sostituzione e i relativi costi verranno poi addebitati al proprietario dell’imbarcazione. “L’obbiettivo – aggiunge Montis – quello di arrivare finalmente all’eliminazione di questa brutta immagine del nostro mare”.