Alghero coinvolge Comuni, associazioni e comitati contro l’eolico offshore
Il rifiuto del Governo di ascoltare i territori sui progetti di eolico offshore ha scatenato la reazione del Comune di Alghero. L’amministrazione Cacciotto guida la rivolta del nordovest contro le 32 torri alte 200 metri del progetto Mistral tra Alghero e l’Oristanese. Il Comune di Alghero chiama a raccolta le amministrazioni di Bosa, Ittiri, Magomadas, Putifigari e Tresnuraghes assiema a comitati e associazioni. Nel mirino la decisione del Ministero dell’Ambiente di negare la partecipazione pubblica sul progetto eolico offshore Mistral.
“Andremo avanti per far valere un intero territorio che si sente defraudato del diritto alla partecipazione democratica ai processi decisionali”. Il sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, e l’assessore all’Urbanistica, Roberto Corbia, chiamano tutti a raccolta. “Non è in discussione la transizione energetica, ma il diritto a governare il proprio territorio e il dovere di preservarlo per le generazioni future. Ed è ciò che ci è stato negato”. Il primo passo formale è la convocazione congiunta delle Commissioni Ambiente e Urbanistica, presiedute da Christian Mulas e Emiliano Piras, per portare l’intero Consiglio Comunale a un’azione di protesta formale. Le commissioni si terranno mercoledì 13 novembre.
“Chiameremo a raccolta i sindaci dei comuni interessati, le associazioni, i comitati, le rappresentanze politiche in Regione – annuncia il presidente della commissione V, Christian Mulas, promotore dell’iniziativa – perché siamo pronti alle barricate per rivendicare il diritto alla partecipazione e il diritto alle decisioni sul nostro territorio. Le scelte calate dall’alto ci troveranno pronti a una reazione forte”.
“Il diniego del Ministero dell’Ambiente a una legittima richiesta di diverse comunità del nostro territorio è un vero e proprio sopruso e una censura ingiustificata dei diritti dei cittadini – commenta presidente della Commissione II, Emiliano Piras -. Un calpestamento della dignità esercitato, tra l’altro, con motivazioni davvero imbarazzanti e superficiali. Come rappresentanti politici di questa terra seguiremo tutti i passi possibili all’interno delle istituzioni, ma siamo anche pronti a guidare qualsiasi forma di dimostrazione e rivolta popolare contro chi pensa che la Sardegna possa essere sempre vittima di servitù indiscriminate di qualsiasi natura”.