Nuovi posti letto all’ospedale Marino di Alghero: “Abbatteranno le liste d’attesa”

Ospedale Marino di Alghero

I nuovi posti letto all’ospedale Marino di Alghero.

Quattordici ulteriori posti letto che consentono alla struttura di Recupero e riabilitazione funzionale dell’ospedale Marino di Alghero di ampliare l’offerta assistenziale. Si tratta di posti dedicati all’attività ospedaliera di riabilitazione intensiva, che si caratterizza per interventi di recupero di disabilità importanti, modificabili, che richiedono una sorveglianza medico-infermieristica nell’arco delle 24 ore. I posti letto sono stati attivati nei giorni scorsi nell’unità operativa diretta dal dottor Silvano Camerada e si sommano ai 10 già in funzione con le stesse caratteristiche.

“Prosegue da parte dell’azienda – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano – la valorizzazione dell’ospedale Regina Margherita di viale Primo maggio. La nostra azione è quella di aumentare l’offerta di prestazioni sanitarie, attraverso un processo sinergico di inserimento nelle attività di secondo e terzo livello garantite all’interno dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari”.

Ecco, allora, che l’incremento di posti per la Riabilitazione va proprio in questa direzione. “L’ospedale Marino di Alghero, all’interno dei progetti di miglioramento intrapresi dall’Aou di Sassari, gioca un ruolo importante per l’area di Alghero e, in particolare, per l’offerta assistenziale garantita dall’Aou quale Hub e Dea di secondo livello, su tutto il centro nord Sardegna”, conclude Spano.

“Per noi è un’occasione per affermare la centralità della nostra struttura – afferma il direttore della struttura Silvano Camerada – anche perché le richieste per questo tipo di patologie sono davvero tante. Incrementare il numero di posti letto, significa poter accogliere nel minor tempo possibile i pazienti e accorciare i tempi di attesa di quelli che, ricoverati nei reparti per acuti dell’ospedale di Sassari, come la Neurochirurgia, la Medicina e la Stroke unit, devono essere trasferiti per iniziare le terapie riabilitative“.

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