I dati sensibili lasciati in balia di chiunque.
Ad un anno dallo sgombero del centro anziani di viale della Resistenza, il 20 luglio 2018, sembra passato un lustro. A ricordare ciò che era quel luogo fino all’anno scorso sono rimasti i pesci rossi della fontana dell’ingresso, ridotta ormai ad una fanghiglia. L’unico segno di vita. Il resto è ovunque devastazione, degrado, danneggiamenti, porte divelte, attrezzature distrutte, documenti sparsi dappertutto.
C’è un profondo senso di desolazione per chi vi mette piede, specialmente per chi ha conosciuto il centro funzionante. Il primo a voler rendesi conto di persona di questo autentico disastro, annunciato, è stato il sindaco Mario Conoci, che oggi ha visionato lo stato dei luoghi. La realtà si è dimostrata più forte della cronaca, di quella che nelle scorse settimane ha riferito dei raid vandalici.
“Non ci sono parole per descrivere il sentimento di sgomento – ha detto oggi nel corso del sopralluogo effettuato a fine mattinata – una situazione di totale abbandono. È stato distrutto quanto di buono c’era. Ho scoperto ora che le attrezzature costosissime del settore cultura acquistate con centinaia di migliaia di euro di fondi europei sono in completo abbandono e sono state vandalizzate. E poi – aggiunge – c’è il resto della struttura, gli uffici sei servizi sociali le stanze dei degenti, archivi recentissimi, sino al 2015, con cartelle degli utenti e relativi dati sensibili lasciate in balia di chiunque, insomma una situazione di totale abbandono, oltre ai crolli. Ma l’abbandono ha creato più danni dei crolli, una situazione che fa piangere il cuore”.
Il Sindaco ha evidenziato che sarebbe bastata semplice guardiania. ” Sarebbe costata cento volte meno di quanto costerà invece recuperare i danni che sono stati fatti a seguito dell’abbandono e degli atti di vandalismo”. Si interviene ora insieme agli uffici del settore opere pubbliche. Al termine del sopralluogo Mario Conoci ha incontrato a Sant’Anna il dirigente e i funzionari del settore lavori pubblici. La prima cosa da fare è recuperare attrezzature, mobili, suppellettili, documenti che si trovano all’interno e metterli al sicuro. Col dirigente si valuta inoltre la possibilità di mettere urgentemente la struttura sotto guardiania e con il settore dei lavori pubblici si inizia a valutare la ristrutturazione dell’edificio.
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