Le conchiglie fotografate dal geologo Luigi Sanciu ad Alghero.
Ad Alghero è possibile facilmente imbattersi in alcune conchiglie “interrate”, o meglio, impresse, sulle colline vicino al mare, come testimoniano le foto del geologo Luigi Sanciu, 43enne di Cagliari. Si tratta, evidentemente, di conchiglie fossili.
“Lungo la costa a sud della città di Alghero affiorano spettacolari banconi calcarei grigio beige, con tracce di vita marina risalenti agli inizi dell’era Mesozoica, quella dei dinosauri – afferma Sanciu -. Nella superficie degli strati – prosegue il geologo -, guardando con occhio attento, si possono trovare le impronte di piccole conchiglie – di circa 1 cm – che proliferavano in quei bassi fondali marini”. Specie viventi discendenti di quelle fossili immortalate da Sanciu, attualmente, si trovano solo tra Australia e Tasmania – foto in basso -.
Il sito senza alcuna tutela.
Si tratta di una importantissima testimonianza storica, che potrebbe essere valorizzata, ma che finora nessuno ha pensato di tutelare: “Sono fossili noti da tempo in letteratura geologica, la cosa però particolare è che praticamente nessuno li conosce – spiega Sanciu -. La località è comunemente frequentata per la balneazione“. Un paradosso in cui Sanciu si imbatte spesso: “Mi piace far notare cose particolari che praticamente abbiamo sotto gli occhi e che ci riportano indietro di centinaia di milioni di anni”, afferma.
Una testimonianza diretta e immediata dei cambiamenti continui e inarrestabili del pianeta: “Parliamo di un tempo dove c’era ancora il super continente Pangea, la Sardegna ancora non si era minimamente delineata”, spiega il geologo.
Ma in Sardegna spesso i siti archeologici, noti o meno noti, sono abbandonati, e purtroppo ci si accorge di aver distrutto per sempre un patrimonio identitario, culturale, storico e archeologico solo quando ormai è troppo tardi.