Lettera aperta della discoteca di Alghero “Touch on the beach” chiusa dopo una rissa
La Questura ha disposto per 15 giorni la chiusura del “Touch on the beach” di Alghero dopo la rissa prima di Ferragosto. Le immagini di quelle scene violente sono finte sugli smartphone di tutta Italia. Una baruffa all’interno del locale con un giovane – non risulta essere un addetto alla sicurezza – che dopo essere stato colpito alle spalle infierisce su un altro ragazzo. Lo ha mandato all’ospedale, ma anche dai carabinieri. La questione è così arrivata anche sul tavolo del questore di Sassari, che ha disposto la chiusura per 15 giorni nel vivo della stagione. In questa estate movimentata un provvedimento analogo è stato preso oggi anche per il Just Me di Porto Cervo.
Sulle conseguenze per le 47 buste paga della discoteca di Alghero intervengono il gestore e suo padre, anima da decenni della movida del Nordovest. “Una sconfitta”, così il gestore Federico Salis commenta dopo lo stop imposto dalla Questura. “Non tanto la chiusura, per quanto ingiusta, piuttosto che la discoteca, un luogo di divertimento e socializzazione, possa diventare teatro di certi episodi”. La tensione esplosa nel locale ha colto tutti di sorpresa e Salis ripercorre quei minuti nella notte fra il 13 e il 14 agosto. “Il nostro personale ha direttive precise: in questi casi deve intervenire per bloccare i più violenti e cercare di sedare gli animi – spiega Federico Salis -. Solo in un secondo momento si procede con la verifica dei fatti. Prima è necessario evitare che si arrivi alla violenza fisica”.
“Mi sento di condividere la disperazione del padre del ragazzo e di tutta la famiglia, prima che imprenditore sono un padre anche io”, commenta Cosimo Salis, padre del gestore. Salis senior da decenni è un punto di riferimento per la vita notturna di Sassari e Alghero e sa quali siano le regole. “Il nostro scopo è far ballare, far divertire le persone, farle incontrare. Episodi come questo non devono succedere. Inaccettabile subire violenza mentre si passano delle ore spensierate con amiche e amici, soprattutto se l’unica colpa è quella di trovarsi in mezzo a persone che non si sanno divertire e che colgono qualsiasi occasione per attaccare briga”.
“Noi ci impegniamo al massimo per dare un buon servizio, una programmazione artistica sempre al passo con i tempi e, soprattutto, una gestione della sicurezza che ci permetta di svolgere bene il nostro lavoro – conclude Federico Salis -. Per questo gli addetti alla sicurezza sono tutti provvisti di patentino e regolarmente assunti. I buttafuori improvvisati non aiutano, anzi spesso creano più problemi degli stessi clienti, per questo non ne vogliamo nel nostro staff”.