Ragazzini uccidono di botte un cane anziano a Bono

Il cane ucciso a Bono era sordo e cieco.

A Bono un cane anziano, sordo e cieco è stato picchiato a morte. Come denuncia la Lav (Lega antivivisezione), associazione animalista presente anche a Sassari, la violenza è avvenuta nel paese durante i festeggiamenti di San Raimondo e l’animale, a causa delle botte, è spirato il 3 settembre.

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Alex, questo è il nome del cane, aggredito da un gruppo di ragazzini sotto lo sguardo indifferente di numerose persone, che hanno visto e sentito ma non hanno fatto niente. Gli animalisti denunciano che il cane ha passato tre giorni di atroce agonia.

”Alex, rappresentava l’immagine della fragilità e della fiducia incondizionata verso gli esseri umani – questo è quanto scrive la Lav in un post sui social – invece, è stato vittima di una crudeltà gratuita e insensata, perpetrata per divertimento. È sconvolgente il fatto che nessuno tra i presenti abbia avuto il coraggio di intervenire per porre fine a tale atrocità”.

L’associazione ha denunciato a gran voce l’ennesimo episodio di violenza contro gli animali, perché ”questo evento non può passare sotto silenzio. Esigiamo giustizia per Alex, affinché i responsabili di questo ignobile atto vengano identificati e puniti con la massima severità. Le autorità competenti devono agire rapidamente per far luce su quanto accaduto e assicurare alla giustizia i colpevoli di questo crimine”.

La Lav evidenzia come questi episodi come questo evidenziano una crisi morale e di educazione al rispetto della vita che non possiamo ignorare. ”È indispensabile un forte impegno da parte di tutti — istituzioni, scuole, famiglie — per promuovere una cultura di empatia, rispetto e responsabilità verso tutti gli esseri viventi. I giovani devono essere educati a comprendere il valore della vita, in tutte le sue forme, e a condannare con forza ogni forma di violenza e sopruso. Invitiamo la cittadinanza a riflettere su questo tragico episodio e a non restare indifferenti di fronte a gesti di violenza simili che vanno sempre condannati!”, concludono gli animalisti.

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