Indagato il sindaco di Bonorva, il caso in Procura dopo un esposto anonimo

Comune Bonorva

Il sindaco di Bonorva indagato dalla Procura.

Bonorva è al centro di un’inchiesta della Procura che coinvolge sia il sindaco Massimo D’Agostino che una funzionaria del Comune, con una richiesta di rinvio a giudizio per entrambi. La notizia è stata diffusa dallo stesso primo cittadino, che ha voluto informare la comunità riguardo l’indagine, la quale sarebbe stata avviata a seguito di una segnalazione anonima.

Il presunto abbandono di un’anziana da parte della nipote.

La denuncia parlava di un presunto abbandono di un’anziana da parte della nipote, un caso che sembrava riguardare più una diatriba familiare che non l’operato dell’amministrazione comunale, la quale non veniva nemmeno menzionata nell’esposto. Nonostante ciò, la Procura ha deciso di allargare le indagini, coinvolgendo sia la funzionaria comunale che il sindaco, con l’intento di verificare una possibile responsabilità oggettiva in relazione all’operato della dipendente pubblica. D’Agostino ha commentato le indagini, sottolineando che le verifiche effettuate nelle settimane successive, insieme ai risultati degli accertamenti degli investigatori, hanno sempre confermato, a suo avviso, l’operato impeccabile della funzionaria.

Le parole del sindaco Massimo D’Agostino.

“Rivendico nella maniera più assoluta la correttezza e l’efficacia del comportamento della funzionaria, la cui professionalità e la scrupolosa adesione alla norma sono cose ben note – afferma il sindaco Massimo D’Agostino -. In ogni caso, riponiamo la massima fiducia nella Magistratura e siamo convinti che l’esito del procedimento non potrà che confermare la correttezza del comportamento della funzionaria e la mia totale estraneità alla vicenda. Certo, davanti a situazioni di questo tipo, è facile intuire la responsabilità propria in capo ad ogni sindaco ma anche l’ambigua legislazione italiana che da un lato pretende la nomina dei responsabili e dall’altra ritiene comunque il sindaco responsabile del comportamento dei suoi funzionari. In un paesino può anche starci, ma siccome il principio dovrebbe valere per tutti, vorrei vedere il sindaco di Napoli o Genova o Torino, sorvegliare che ogni suo singolo funzionario svolga il lavoro nel modo più corretto”.

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