La proposta dei sindaci di Bonorva e Thiesi.
Una proposta rivolta alla Regione Sardegna affinché, nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera, possa alleggerire il sovraccarico degli ospedali principali. Questo per snellire il lavoro dei nosocomi alle prese con l’emergenza coronavirus, tenendo in considerazione le strutture di Bonorva e Thiesi, che di fatto diverrebbero ospedali di seconda fascia. E’ quanto propongono il sindaci di ambedue i paesi, Massimo D’Agostino e Gianfranco Soletta.
“Nei giorni scorsi io e il mio collega Gianfranco Soletta, sindaco di Thiesi, abbiamo avanzato una proposta alla Regione Sardegna con la quale chiediamo che, nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera per le iniziative contro il COVID-19 e ritenendo che nei prossimi giorni vi possa essere un alto afflusso di pazienti bisognosi di ricovero in strutture dedicate, sia l’ospedale di Thiesi che quello di Bonorva, vengano presi in considerazione in virtù di particolari caratteristiche che potrebbero renderli utili in questa battaglia – afferma il primo cittadino e medico bonorvese -. La nostra idea è che queste strutture, i cui spazi sono ampi, facilmente riconvertibili ma, in alcuni casi, già in grado di accogliere pazienti, possano rappresentare una valida alternativa ai ricoveri indirizzati a strutture in questo momento più sovraccariche e sottoposte ad alta operatività, come gli ospedali di Alghero, Ozieri e la stessa Sassari“.
Secondo la proposta dei sindaci, gli ospedali di Bonorva e Thiesi diverrebbero ospedali di seconda fascia in grado di accogliere pazienti con problematiche mediche diverse dalla chirurgia e dal COVID. In tal modo gli ospedali maggiori potrebbero alleggerirsi ed essere in grado di organizzarsi in modo più sereno per la lotta al virus.
Le due strutture, sarebbero pronte e necessiterebbero di piccoli e veloci interventi di messa a norma e arredo, vista la provvisorietà del loro utilizzo. Una proposta che mira a contribuire allo sforzo di tutti ed arricchire il ventaglio di possibilità a disposizione dell’assessorato alla Sanità che potrebbe decidere per un uso diverso e più funzionale in questa drammatica battaglia.