Maltrattamenti in monastero a Borutta, intervengono i giudici

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Una segretaria accusata di maltrattamenti nel monastero di Borutta.

Il monastero di San Pietro di Sorres a Borutta è stato al centro di un’inchiesta dopo che una giovane inserviente si è dimessa e ha denunciato la bibliotecaria dell’abbazia, accusandola di maltrattamenti e minacce. L’inserviente, ha raccontato di aver subito intimidazioni e pressioni per abbandonare il lavoro, come l’invito insistente a non firmare il contratto di rinnovo e l’accusa di voler causare la perdita del posto di lavoro di un’altra dipendente. La donna ha riferito che la segretaria l’avrebbe rinchiusa in cucina in un’occasione, minacciando anche di ucciderle i cani e di renderle la permanenza in paese insostenibile.

Durante il processo, la difesa ha presentato testimonianze, tra cui quella di un monaco dell’abbazia, che ha descritto le discussioni tra le due donne, senza però confermare di aver mai sentito minacce dirette. La tesi della difesa ha evidenziato l’assenza di prove concrete e una ricostruzione dei fatti considerata inattendibile.

Alla conclusione del dibattimento, come scrive La Nuova Sardegna, sia il pubblico ministero che il giudice hanno optato per l’insussistenza dei reati contestati, concludendo il procedimento con l’assoluzione della bibliotecaria, in quanto il fatto non sussiste.

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