Castelsardo e l’artigianato tarocco low cost: “Il mercato è così da trent’anni”

I commercianti di Castelsardo commentano l’artigianato fatto all’estero con errori

La Sardegna, celebre per la sua ricca tradizione artigianale e i suoi prodotti unici, deve fare i conti con l’artigianato tarocco come capitato a Castelsardo. I prodotti contraffatti, spacciati per autentici manufatti sardi, stanno invadendo mercati e negozi, minacciando la reputazione e l’economia degli artigiani locali.
L’ultimo episodio di questo fenomeno è stato scatenato dal ritrovamento di un magnete nella città di Tortolì, che raffigurava la famosa città di Castelsardo. Con il suo iconico castello e i simboli dei quattro mori. Tuttavia, il souvenir presentava un errore evidente: la scritta “Gastelsardo“, con una G al posto della C, segno di una scarsa attenzione ai dettagli e di una produzione non locale.

“Gastelsardo” e gli altri prodotti tarocchi

Nel corso dell’estate si sono verificati altri episodi simili. A luglio, delle maschere in miniatura dei Mamuthones, una delle figure più rappresentative del carnevale barbaricino, sono state trovate in vendita in un centro commerciale, anche queste evidentemente non autentiche.

Il fenomeno non si limita solo ai souvenir. Sul mercato si trovano tappeti, ceramiche, oggetti in ferro battuto, gioielli in filigrana, tutti articoli che dovrebbero rappresentare l’autenticità e la tradizione sarda. Tuttavia, molti di questi prodotti, sebbene venduti come “fatti a mano in Sardegna“, provengono in realtà da paesi esteri, prodotti a basso costo e con materiali di scarsa qualità, che non rendono giustizia all’abilità e alla dedizione degli artigiani locali.

Pinuccio Cirotto, storico negoziante di Castelsardo

“Il mercato dell’artigianato è così da trent’anni a questa parte – dichiara Pinuccio Cirotto esercente e titolare dell’artigianato, “Mostra mercato” di Castelsardo con oltre 40 anni di attività -. Ora si trovano ovunque negozi e bancarelle che vendono prodotti in resina, che non sono realizzati in Sardegna, ma importati e venduti su larga scala. È un fenomeno globale, lo stesso magnete che trovi qui con scritto Sardegna, lo trovi in Messico con scritto Messico”.

“Gli artigiani sardi producono altri articoli, come cestini e altri oggetti tradizionali in legno, che hanno un costo più elevato rispetto ai prodotti in resina. Il mercato è vario, ci sono oggetti autentici e altri a basso costo, come i coltelli che possono costare dai 20 ai 600 euro. Non si tratta di una sfida culturale, ma di far sapere ai clienti cosa stanno comprando – conclude -. Se vogliono un oggetto autentico, devono essere disposti a pagare di più, se invece scelgono un oggetto economico, devono essere consapevoli che non è un prodotto artigianale sardo autentico“.

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