Nessuna traccia della raccolta firme a Castelsardo.
Non esiste nessuna traccia della protesta né della raccolta di firme, negli uffici regionali, relativo all’articolato documento riguardante “i servizi sanitari della città di Castelsardo, accompagnato da oltre 1400 firme” che l’ex sindaco Franco Cuccureddu afferma aver consegnato all’assessore Mario Nieddu, nel suo ufficio dell’assessorato regionale alla Sanità.
La notizia è giunta in maniera ufficiale, nei giorni scorsi, in Municipio, dopo che, sempre per le vie ufficiali, il sindaco Antonio Maria Capula aveva fatto richiesta di accesso agli atti all’assessorato regionale alla Sanità il primo aprile scorso. Oltre 3 mesi di ricerche hanno dato quindi esito negativo: non esiste in Regione nessun “articolato documento” né tanto meno le 1.400 firme raccolte dal “Comitato spontaneo per la difesa dei servizi sanitari a Castelsardo” di cui l’ex sindaco, e l’opposizione tutta, si erano messi a capo, affermando che si andava verso la chiusura dei servizi sanitari in essere nel Poliambulatorio di Castelsardo.
Inutili le rassicurazioni del sindaco Capula e della sua amministrazione che fornivano documentazione di incontri avvenuti, carteggi regolari, in corso con gli uffici regionali e di accordi già sottoscritti che assicuravano non solo il mantenimento dei servizi in atto ma persino l’ampliamento del poliambulatorio di via Colombo.
“Il consigliere Cuccureddu ha perseguito nella sua campagna di terrorismo mediatico – afferma il sindaco Capula – lanciando allarmi di una imminente chiusura, sui social e sugli organi di stampa, evitabile, naturalmente, solo grazie ad un suo provvidenziale intervento. Ha sguinzagliato i suoi a raccogliere firme, a suo dire circa 1400, consegnate all’assessore Nieddu insieme alle sue proposte per salvare la situazione che, naturalmente grazie alle sue proposte si sarebbe sbloccata. Poco contano, secondo lui, documenti in nostro possesso che attestano che ci stavamo adoperando, già da mesi, per arrivare a questo risultato, di concerto con gli uffici regionali e con i vertici dell’azienda sanitaria“.
La beffa finale è stata però quella delle firme, prima si parlava di 1.200, da un giorno all’altro sono diventate 1.400, poi 1.500 ma nessuno ricorda di aver depositato una firma, come la legge prevede, presentando il proprio documento di identità ma solo di aver scarabocchiato il proprio nome su un foglio che comunque, negli uffici regionali non risulta.
“La nuova Casa di comunità di Castelsardo era già prevista negli elenchi circolati nella conferenza territoriale socio sanitaria del 16 dicembre scorso. L’Ares/Asl ha già presentato al Comune una richiesta di parere preventivo all’ufficio tecnico per capire se è possibile sopraelevare lo stabile di via Colombo, e l’ufficio tecnico ha dato il nulla osta. Recentemente è arrivata anche la conferma che sono stati stanziati un milione e 159 mila euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proprio da destinare a tale struttura.
“Insomma non c’è mai stato il rischio di perdere i servizi sanitari, anzi abbiamo lavorato, con la collaborazione del consigliere regionale Pietro Moro, per ampliare l’offerta e l’obbiettivo è stato raggiunto. Si tratta ora solo di realizzare l’opera, con i tempi e nei modi previsti dalle pubbliche amministrazioni – conclude il primo cittadino -. Dispiace che, ancora una volta, invece di collaborare per il perseguimento del bene comune, il consigliere Cuccureddu abbia raccontato bugie ai propri concittadini nella vana speranza di riconquistare visibilità. La risposta degli uffici regionali parla chiaro, nessun documento e nessuna raccolta di firme è stata consegnata in Regione da parte di nessun fantomatico” Comitato spontaneo per la difesa dei servizi sanitari di Castelsardo“. Quindi il documento non esiste, così come inesistente e inconsistente era rischio di chiusura ed i relativi meriti della “scampato pericolo” che l’ex sindaco si attribuisce.