Abbanoa, lavori in corso all’acquedotto di Bono
Lavori di manutenzione nell’acquedotto di Bono. Operai Abbanoa a Bono per riparare l’acquedotto. Le squadre del pronto intervento sono al lavoro località Medeles per eseguire…
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Continua a leggereUn rimorchio è andato a fuoco a Bono. Intorno alle 22 di ieri sera, la squadra dei vigili del fuoco 15A è intervenuta lungo la…
Bono è un comune italiano situato nella provincia di Sassari, incanta i visitatori con la sua storia millenaria e i paesaggi mozzafiato della regione storica del Goceano. Il comune è ricco di testimonianze della sua antica origine, risalente all’età nuragica, come evidenziato dai nuraghi sparsi nel territorio.
Durante il Medioevo, Bono faceva parte del giudicato di Torres e precisamente della curatoria del Goceano, insieme a altri centri abitati come Bottidda, Burgos, Anela, Esporlatu, Bultei e Benetutti. In questo periodo, il territorio vide la costruzione di chiese, monasteri e castelli, tra cui la suggestiva chiesa romanica pisana di San Michele Arcangelo e il convento di Monte Rasu, uno dei più antichi della Sardegna. Nei pressi si erge anche il maestoso Castello del Goceano, testimone dell’epoca medievale. Durante il dominio spagnolo, Bono subì un periodo di spopolamento e depressione economica, ma con la cessione del Regno di Sardegna ai Savoia nel 1721, conobbe un significativo miglioramento economico grazie all’incremento dell’attività agricola. Nel 1796, il centro fu teatro dei moti antifeudali guidati da Giovanni Maria Angioy, nativo di Bono, che portarono a uno scontro con le truppe piemontesi. Nonostante ciò, il paese prosperò nel corso dei secoli successivi, diventando capoluogo di provincia per un breve periodo.
Tra le attrazioni del paese, la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, risalente al XIII secolo, con la sua facciata in trachite rosa e il magnifico rosone. Imperdibile anche il murales realizzato da Liliana Cano nella piazza Bialada, che commemora gli eventi dei moti antifeudali e il ruolo di Giovanni Maria Angioy. Lungo la strada di Santa Restituta, oltre il fiume Tirso, si trovano le 5 chiese campestri, testimonianza dell’antico villaggio di “Lorthia”, che segna le origini della popolazione bonese.