“Mercato rinnovato”, due incontri a Ittiri per decidere il futuro
Due workshop a Ittiri sul mercato Il 9 e 10 dicembre a Ittiri ci saranno due workshop per approfondire coi cittadini il futuro del mercato…
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Continua a leggereIl matrimonio tradizionale si è svolto ieri a Ittiri. Ieri mattina Ittiri si è risvegliata avvolta da una magica atmosfera, grazie ad un antico matrimonio….
Insignita del titolo di città nel 2000, Ittiri sorge maestosa su un altopiano del Logudoro, nella regione del Coros, a 450 metri sul livello del mare, in provincia di Sassari. Tutta la conformazione del suo territorio è caratterizzata da altipiani di roccia trachitica e basaltica, solcati da vallate e costellati da rilievi montuosi.
Il territorio di Ittiri custodisce diverse tracce del suo passato, a partire dal periodo prenuragico con le suggestive domus de janas. In età nuragica, la zona era abitata dai Coracenses, come testimoniato da Tolomeo, e i numerosi nuraghi disseminati nel territorio ne sono la prova tangibile. Nel Medioevo, Ittiri apparteneva al giudicato di Torres, nella curatoria di Coros. Con la caduta del giudicato nel 1259, la città si trovò al centro di lotte intestine tra la famiglia genovese dei Doria e il giudicato di Arborea, passando di mano in mano tra le due fazioni. Nel 1350, gli arborensi furono sconfitti dagli aragonesi e Ittiri passò sotto il dominio della corona d’Aragona. Nel 1376, un’epidemia di peste devastò il territorio già indebolito dalle continue guerre. Nel 1541, gli aragonesi unirono Ittiri a Uri, creando una baronia che fu concessa a Bernardo Simon. Un’altra epidemia di peste nel 1657 causò la morte di circa 2000 persone. Nel 1770, in epoca sabauda, la baronia di Ittiri e Uri fu trasformata in contea e data in feudo ai Ledà. Il sistema feudale fu infine soppresso nel 1839, con il riscatto della contea.
Il cuore pulsante di Ittiri è il suo centro storico, caratterizzato da palazzi baronali in stile Liberty e Decò, con i loro balconi elaborati e le facciate ornate di trachite rossa, la pietra locale. Il Museo della radio “Mario Faedda alta di via Cavour, conducono alla scoperta di angoli suggestivi e scorci pittoreschi. Le quattro chiese principali impreziosiscono il tessuto urbano. San Pietro in Vincoli è un gioiello del XIII secolo, con la sua facciata in trachite rossa e l’interno a tre navate. L’ex convento di San Francesco è un edificio del 1610, oggi adibito a chiesa parrocchiale. Nostra Signora di Monserrato è una chiesa del XVII secolo, luogo di conclusione delle processioni della settimana santa, mentre Nostra Signora del Carmelo è una chiesa ad unica navata, con una suggestiva volta a botte. Oltre alle chiese cittadine, il territorio di Ittiri è costellato di edifici religiosi di grande fascino, come l’abbazia di Nostra Signora di Paulis e le chiese campestri di Santa Maria di Coros, San Maurizio, San Giovanni Battista e Santa Maria di Paulis. Nel comune è presente anche il Palazzo baronale Sussarellu, Fontana S’Abbadorzu, l’ex convento francescano, l’ex pretura adibita a biblioteca, Palazzo San Giovanni Bosco e l’antico ospedale G. A. Alivesi. Tombe dei giganti, complessi archeologici come Sa Figu, necropoli e ipogei testimoniano la lunga storia di Ittiri, fin dalla preistoria. L’area archeologica di Runara offre un affascinante spaccato del passato della Sardegna. Infine, il Museo della radio “Mario Faedda”, con annesso antico mulino, e le vecchie carceri sono solo alcune delle attrazioni che rendono Ittiri un luogo ideale per gli amanti della storia e della cultura.