Auto in fiamme al bivio per Oschiri, paura per due passeggeri
L’auto in fiamme al bivio per Oschiri. Nei pressi del bivio per Oschiri, un incendio ha coinvolto un’autovettura in transito sulla strada statale 729, al…
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Ai piedi del massiccio del Limbara, immerso nella bellezza del Logudoro e affacciato sul Coghinas, Oschiri è un comune che conquista con la sua autenticità e i suoi tesori. Il territorio comprende la centrale idroelettrica di Muzzone, di proprietà di Enel Spa, sul Coghinas.
La sua posizione geografica ha sempre giocato un ruolo chiave. Fin dalla preistoria, questa zona, delineata dai confini del territorio comunale, è stata un punto di riferimento per le popolazioni locali, attrattiva anche per aree circostanti. Documenti risalenti al terzo millennio a.C., analizzati dalla dott.ssa Paola Basoli della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro, testimoniano un’intensa presenza umana. Comunità di piccole dimensioni preferivano stabilirsi sulle colline o nelle aree di prima montagna, mentre la pianura, pur frequentata, non era privilegiata per insediamenti stabili. Le Domus de Janas rappresentano alcune delle testimonianze più antiche, oltre 70 sparse in tutto il territorio oschirese, testimonianza di una distribuzione abitativa che favoriva la dispersione delle comunità. I monumenti megalitici come la necropoli a Domus de Janas di Malghesi e Pedredu sono esempi di prim’ordine. Dolmen e menhir di Monte Cuccu, Monte Ulìa e Berre sono tra le testimonianze più importanti del periodo. Le misteriose rocce scolpite di Santo Stefano offrono un esempio singolare di incisioni rupestri, forse legate a religioni antiche praticate dalle popolazioni pastorali.
Durante il periodo nuragico, Oschiri sviluppò numerosi insediamenti tra il XV e l’VIII secolo a.C., tra cui nuraghi, villaggi, tombe di giganti, pozzi e fonti. Questi siti, distribuiti su alture strategiche, evidenziavano una funzione di controllo del territorio e delle risorse. L’architettura nuragica variava dalle torri “a corridoi” ai complessi nuraghi a tholos, conosciuti anche per la loro cultura materiale e artistica. Con i Romani, Oschiri era una delle aree più influenzate dalla presenza romana, con una fortezza militare a Luguido che controllava le vie di comunicazione e le risorse locali. L’attività militare si estese fino all’alto medioevo, testimoniata dai resti della torre nuragica e della fortezza romana.
Nel corso dei secoli successivi, il paese conobbe varie fasi di sviluppo, influenzate dalla creazione della diocesi di Bisarcio, dalla costruzione della ferrovia e dalla nascita di industrie come la fabbrica di ammoniaca e concimi chimici. La comunità oschirese mantenne una forte tradizione agropastorale, con un’economia basata sull’allevamento bovino e ovino e sulla produzione lattiero-casearia. Nel XX secolo, la costruzione della diga del Coghinas e lo sviluppo di industrie come il centro di confezione e recupero di divise militari portarono cambiamenti significativi. Il movimento cooperativistico ebbe un ruolo importante, sebbene molte iniziative avessero una vita breve.
Il centro storico, con le sue case basse e strade acciottolate, custodisce la parrocchiale della Beata Vergine Immacolata e la romanica chiesa di San Demetrio, entrambe del XVIII secolo. Da non perdere le chiese campestri di San Giorgio, San Pietro, San Sebastiano e Nostra Signora di Othi, un tempo parrocchiale di un villaggio scomparso. A cinque chilometri da Oschiri si trova Nostra Signora di Castro, ex cattedrale dal XII al XVI secolo, un complesso affascinante che comprende chiesa, cumbessias e un edificio a due piani. Domus de Janas, dolmen, menhir e nuraghi raccontano la lunga storia di Oschiri, dalla preistoria all’epoca romana. Il sito prenuragico di Santo Stefano stupisce con le sue rocce tafonate, la necropoli con domus de Janas e la chiesa bizantina, mentre il MuseOs ospita reperti archeologici, etnografici e il famoso carretto in bronzo di Lugheria.
Per raggiungere Oschiri dalla SS 131, prendere il bivio per Mores e continuare in direzione di Ozieri – Chilivani. Una volta a Chilivani, seguire la SS 597 in direzione di Oschiri – Tempio. Lungo la strada, si potrà scorgere il lago, che è accessibile tramite un ponte.