Musica e solidarietà, al via a Ozieri il concerto di Natale
Il concerto di Natale andrà in scena a Ozieri l’8 dicembre. Un evento imperdibile che unisce la magia delle festività con l’impegno sociale e culturale….
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Ozieri, in provincia di Sassari, è la cittadina più popolosa del Logudoro e un vero gioiello da scoprire. Ha un passato glorioso che la vide capoluogo del Monte Acuto nel XIV secolo e secondo centro più importante del nord-ovest nel XVIII secolo.
Il territorio di Ozieri vanta una ricca storia che si estende fin dall’età preistorica. Risalendo alle epoche più remote, troviamo testimonianze della presenza umana sin dalla preistoria, con reperti significativi quali la statuetta di Dea Madre da Bisarcio e i ritrovamenti nella Grotta Bariles appartenenti alla cultura di Bonu Ighinu. Tuttavia, è la cultura di San Michele o Ozieri che caratterizza questa fase, datata al neolitico recente e al primo eneolitico (4000-3200 a.C.). La città di Ozieri e l’omonima grotta sono centrali in questo contesto, con reperti archeologici di notevole importanza, tra cui una ceramica finemente decorata e una statuina di Dea Madre. Le domus de janas, tombe ipogeiche, sono un’altra peculiarità di questo periodo, con circa 150 esempi solo nel territorio di Ozieri. Nel corso dell’eneolitico e dell’età del bronzo, Ozieri vive diverse fasi culturali, testimoniando l’evoluzione delle società preistoriche. I nuraghi, i pozzi sacri e le tombe dei giganti sono tracce evidenti della civiltà nuragica che si sviluppò in queste terre. Tra i siti più importanti vi sono il nuraghe Bùrghidu, Sa Mandra e sa Jua, e il nuraghe Mannu di Bisarcio.
Anche l’epoca romana ha lasciato il suo segno nel territorio di Ozieri, con reperti archeologici che testimoniano la presenza e l’attività degli antichi romani. Resti di abitazioni, tombe e oggetti di uso quotidiano sono stati rinvenuti in varie località, evidenziando l’importanza strategica di Ozieri lungo le vie di comunicazione dell’epoca.
Durante il medioevo, Ozieri divenne parte del Giudicato di Torres e successivamente fu coinvolto nelle lotte tra le repubbliche marinare di Genova e Pisa. L’area divenne un importante centro politico e religioso, con la cattedrale di S. Antioco a Bisarcio e la presenza di una diocesi. Le influenze culturali delle potenze marinare sono evidenti nei reperti ceramici e nei manufatti trovati nel territorio.
La dominazione aragonese e spagnola segnò un’altra fase della storia di Ozieri, con contatti intensi con Valencia e la Catalogna. Le maioliche e gli altri reperti trovati testimoniano i legami commerciali e culturali che caratterizzarono questo periodo. Il 10 settembre 1836 Carlo Alberto di Savoia la elevò al rango di città.
Le sue strette e ripide strade lastricate, che si dispongono ad anfiteatro su un territorio collinare, regalano scorci panoramici mozzafiato sulla vallata sottostante. Il centro storico è un vero scrigno di tesori, con le sue pavimentazioni in pietra, le piazzette terrazzate e i giardini fioriti. Da non perdere le altane, loggiati ottocenteschi che impreziosiscono le facciate dei palazzi. Tra gli edifici civili di maggior pregio spicca Palazzo Costi, mentre le carceri Borgia offrono un tuffo nelle vicende storiche cittadine. Il principale luogo di culto è la cattedrale dell’Immacolata, costruita nel XV secolo e trasformata nel XIX secolo. Numerose chiese arricchiscono il centro storico, tra cui quelle di Santi Cosma e Damiano e del Rosario. Ma è fuori Ozieri che si trovano alcuni dei veri gioielli artistici della zona. Tra queste la Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, un capolavoro del romanico sardo, sorge maestosa sulla piana di Chilivani. La sua costruzione in pietra vulcanica, avvenuta in tre fasi a partire dall’XI secolo, culmina nel portico con sei campate a crociera e nella splendida decorazione dell’abside. La chiesa di San Nicola di Butule, un’altra importante testimonianza romanica, risalente al 1135, presenta diverse fasi edilizie e vanta un pregevole portico.
Ozieri è da sempre famosa per l’allevamento e l’addestramento ippico, grazie al centro ippico di Chilivani. Il museo del Cavallo è dedicato a questa importante tradizione.
È facilmente accessibile attraverso le strade e le ferrovie che collegano il sud dell’isola (Cagliari) con le città di Sassari, Porto Torres (verso ovest) e Olbia (verso est). Da Sassari, il capoluogo della provincia, Ozieri è raggiungibile in soli 40 minuti di auto, mentre da Olbia ci si può arrivare in circa 50 minuti di auto. La città è ben servita anche dalla linea ferroviaria, con la stazione di Ozieri-Chilivani che permette di raggiungere i porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. Grazie ai collegamenti autobus, è possibile raggiungere facilmente da Ozieri altre importanti destinazioni come Sassari, Olbia e Tempio Pausania, oltre ai numerosi paesi del territorio della Monte Acuto con cui Ozieri è strettamente collegata.