La protesta per il 25 aprile.
“Riprendiamoci la nostra libertà”. È questo il grido di battaglia di alcuni utenti che con il passare delle ore è diventato virale. Un’onda virtuale che è giunta fino alla provincia di Sassari ed in Gallura, dove sono numerosi gli iscritti ai canali e gruppi Telegram che invitano gli italiani a scendere in piazza, il sabato, violando le attuali restrizioni.
Nei messaggi si invitano i cittadini a scendere in piazza, scimmiottando il significato del 25 aprile con la resistenza declassata dall’antifascismo a quelle che sono le norme per il contenimento del coronavirus.
Nel manifesto di protesta, gli organizzatori invitano ad andare dove si vuole, scomodando perfino la Carta Costituzionale. Non solo, ma si dicono anche stanchi di “questa continua violazione psicologica tramite mainstream”. Perciò si oppongono ad ogni forma di violenza in quello che viene considerato un regime dittatoriale, non riconoscendo la figura del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, poiché si tratterebbe di “un presidente non eletto e scelto abusivamente contro il volere del popolo”. Affermazioni nettamente in contrasto con la Costituzione, visto che il premier viene nominato dal Presidente della Repubblica, essendo l’Italia una repubblica parlamentare e non presidenziale.