L’episodio in via Liguria.
Il comando di polizia di Porto Torres ha identificato i responsabili della creazione di una discarica abusiva all’esterno di una palazzina di via Liguria. Al momento sono due le persone segnalate ma sono in corso ulteriori approfondimenti da parte delle forze dell’ordine per verificare l’eventuale partecipazione di altri soggetti.
“Nonostante l’emergenza coronavirus i controlli sul territorio stanno proseguendo – sottolinea l’assessora all’Ambiente, Cristina Biancu – e non ci sarà tolleranza per chi non rispetta la legge. Ritengo che soprattutto in un periodo come questo il fatto accaduto sia ancora più grave: i controlli e le operazioni di ritiro dei rifiuti devono essere svolti con maggiore attenzione per la salute delle persone e per i lavoratori del servizio di igiene, ma la creazione di una discarica, in pieno centro urbano, comporta uno sforzo maggiore in termini di sicurezza”.
“Proprio per questo sin dall’entrata in vigore dei primi decreti ministeriali avevamo disposto che il servizio di raccolta domiciliare degli ingombranti avvenisse unicamente attraverso prenotazione al numero verde 800131166, chiudendo anche l’accesso all’ecocentro. Non è certo il periodo adatto per svuotare garage e cantine dalla spazzatura – aggiunge l’assessora Biancu – men che meno lo è per abbandonare rifiuti di chissà quale natura ai bordi delle strade”. All’esterno della palazzina sono stati rinvenuti parti di biciclette, mobili, materassi, cassette della frutta, contenitori e sacchi pieni di materiale di ogni tipo.
“La procedura prevede che vengano obbligati i responsabili di questo scempio a pulire. Se non saranno in grado di farlo, sarà l’amministrazione a farsi carico dell’intervento di rimozione della discarica in via Liguria, che sarà successivamente addebitato ai cittadini identificati. Chiediamo a tutti la massima collaborazione segnalandoci i responsabili di questi abusi. La maggior parte della popolazione rispetta le regole e chi sbaglia è giusto che subisca le conseguenze previste dalle normative”, conclude Cristina Biancu.