Nel 2024 a Sassari sono in aumento le violenze su minori.
Nella provincia di Sassari gli abusi sessuali su minori sono in crescita in maniera preoccupante. In questo periodo sono arrivati nei tribunali di Tempio e Sassari casi raccapriccianti di ragazzini, anche sotto i dieci anni, vittime di violenze sessuali.
Contrariamente all’immaginario comune, gli aguzzini sono spesso famigliari o prossimi a loro. Sono dunque le mura domestiche ad essere maggiormente terreno fertile di tutte le tipologie di aggressioni contro i minori, come accade nei casi di violenza di genere, spesso alimentate dall’imposizione del silenzio, esercitato dal legame familiare, da tabù e stereotipi che limitano il percorso, dei minori, per l’uscita dalla spirale degli abusi.
In sei casi su dieci le vittime sono ragazzine.
Nel mirino sono sopratutto bambine e adolescenti, che, stando ai dati relativi alla Sardegna, sono vittime in sei casi su dieci. Nel 2023 i casi di violenza sessuale su minore nell’Isola sono aumentati del 14%, con 24 casi. Aumenta anche la pedopornografia, con un incremento del 113% e 14 casi registrati. La provincia di Sassari è una delle realtà più colpite con diversi casi che negli ultimi mesi sono finiti sulle cronache.
Sono in aumento le denunce per casi di pedofilia, ma, come detto, c’è tanto sommerso: il Sassarese, come gran parte della Sardegna, è un territorio poco popoloso e, dunque, la riservatezza come imprinting culturale, non aiuta a rendere visibile il fenomeno. Non è un caso se i dati più recenti risalgono a quasi due anni fa. Inoltre, come sottolineato precedentemente, il legame familiare tra le vittime e gli abusanti complica maggiormente il percorso verso la denuncia.
È possibile, dunque, che parecchi casi vengano ”insabbiati” già all’interno delle famiglie e, di conseguenza, non vengono segnalati alle autorità. Ciò alimenta le ferite la reiterazione degli abusi. Spesso capita, infatti, che i minori si trovino soli (perché non hanno né strumenti né supporto per denunciare) o che spesso siano costretti a chiedere aiuto a persone fuori dalla famiglia, come insegnanti e amici. In altri casi proprio perché sono i genitori o parenti di primo grado ad essere gli autori delle violenze.
Per quanto riguarda le statistiche, bisogna sottolineare anche che in Italia non esiste un sistema di raccolta dati in tema di violenza sui minori, come richiesto anche dalle raccomandazioni del Comitato Onu per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Di conseguenza, non è facile quantificare il numero effettivo dei casi di pedofilia e/o avere dati aggiornati.
I casi più recenti.
Il 2025 si è aperto con una escalation di casi a Sassari. Nel gennaio sono state arrestate due persone con accuse di pedopornografia online. A Buddusò un 38enne aveva foto e video di neonati nudi sul pc. Anche Calangianus c’è stato un arresto nella medesima operazione della polizia postale di Sassari, sotto il coordinamento della Procura di Venezia. Anche il 55enne aveva materiale pedopornografico.
Più recente è anche il caso, fuori dai confini del Sassarese, di un’altra rete nazionale di pedopornografia che ha coinvolto diversi comuni in Sardegna. La Polizia di Stato ha condotto una maxi operazione, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania. Sono stati effettuati 34 arresti in tutta Italia e oltre 500 operatori hanno partecipato a 115 perquisizioni, sequestrando decine di migliaia di file. Tra le province sarde coinvolte ci sono il Sud Sardegna, Cagliari, Nuoro e Oristano: con quattro persone indagate. L’indagine ha smantellato gruppi attivi su una nota piattaforma di messaggistica, che usavano sistemi di crittografia per occultare il materiale pedopornografico.
Un’altra notizia recente che coinvolge bambini come vittime riguarda l’allargamento dell’inchiesta su diversi casi di pedofilia in Gallura. Salgono a tre gli indagati e i minori coinvolti sono sei. Il più piccolo ha 8 anni e sarebbe stato abusato e ripreso dal padre in un paese dell’Alta Gallura, il quale ha scambiato materiale video e fotografico con altre persone.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Sassari ha condannato due uomini per aver violentato due ragazzine. Sei anni di reclusione a un 55enne romano per aver abusato di una bimba di 9 anni per circa due anni, la quale è nipotina della sua ex compagna. Condannato anche un 37enne per aver stuprato in più occasioni la nipotina 13enne. Tuttavia, in questo secondo caso, la pena è stata ridotta dai 12 ai 7 per l’uomo condannato per gli abusi sessuali. Le due sentenze hanno scatenato non poche polemiche, le quali si sono concentrate sull’indulgenza del tribunale di Sassari nel sanzionare chi compie reati legati alla pedofilia.