Lo “zingaro” era evaso da Bancali nel 2020.
Roberto Fois era accusato di aver contribuito all’evasione di Giuseppe Mastini, noto come “Johnny lo Zingaro”, dal carcere di Bancali 4 anni fa. L’uomo, dopo un permesso di qualche giorno, il detenuto nella sezione di massima sicurezza non fece rientro in cella. Allo scadere del permesso, durante il quale aveva alloggiato nella casa famiglia diocesana “Don Giovanni Muntoni” insieme alla sua compagna, si allontanò dalla struttura facendo perdere le tracce.
Dopo una breve attività investigativa, il latitante fu scovato nelle campagne tra Sassari e Sorso, in una abitazione dove aveva trovato rifugio. Lo scorso anno, per l’evasione, fu condannato a ulteriori 3 anni e 4 mesi di reclusione. Cinque persone furono indagate e rinviate a giudizio per aver favorito la fuga dello “zingaro”. Tra essi l’unico ad aver scelto il rito abbreviato fu Roberto Fois. L’uomo, arrestato a dicembre del 2020, fu poi liberato e sottoposto a obbligo di dimora, dopo l’intervento del tribunale del riesame e gli sviluppi delle indagini. Era arrivata, poi, una sentenza di assoluzione da parte del Gup, perché il fatto non sussiste. La procura della repubblica presso il tribunale di Sassari aveva impugnato la sentenza di primo grado che aveva assolto Fois. Ma nei giorni scorsi, come scrive La Nuova Sardegna, per il 46enne Roberto Fois è arrivata la conferma dell’assoluzione anche in appello.