Un agente di polizia penitenziaria avrebbe adescato l’ex con inganno.
Avrebbe adescato la sua ex sui social fingendosi un altro e all’appuntamento l’avrebbe accolta in casa a Sassari puntandole la pistola sul volto, prima di costringerla a un rapporto sessuale. È questa la terribile accusa mossa da una donna della provincia di Sassari nei confronti di un agente di polizia penitenziaria. L’uomo è in servizio nel carcere di Bancali. L’uomo, di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri e poi messo agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Durante l’ultima udienza del giudizio immediato presso il tribunale di Sassari, l’organo giudicante, presieduto dal giudice Monica Adami, ha disposto per l’imputato il divieto di ingresso in Sardegna, per tutta la durata del processo. Dall’altra parte, la difesa vuole smontare l’accusa che l’uomo abbia adescato la ex con l’inganno e che l’abbia violentata. Una perizia che metterebbe in dubbio la ricostruzione della donna. Tra i testimoni anche la sorella dell’agente e il superiore dell’uomo, chiamato a testimoniare dalla pubblica accusa, che testimonierà nella prossima udienza, a metà giugno.