Ennesima aggressione al carcere di Bancali.
Giornata di follia e violenza, giovedì sera, nel carcere di Sassari, con un agente di polizia penitenziaria ferito che è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
Un detenuto, già recidivo per comportamenti simili, ha iniziato a dare in escandescenza, infastidendo i ristretti dell’intera Sezione detentiva. Spostato nella cella di un altro Padiglione, ha improvvisamente sputato ad un Assistente Capo che poi è stato anche ferito alle mani con una lametta”.
“Una violenza grave ed inaccettabile all’Istituto Bancali di Sassari – denuncia il delegato nazionale Sappe per la Sardegna Antonio Cannas – . Mi chiedo dove siano coloro che rivendicano, ad ogni piè sospinto, più diritti e più attenzione per i criminali ma si scordano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli Agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle Istituzioni”. Il sindacato evidenzia che nel 2021 nel carcere di Sassari si sono contati 80 atti di autolesionismo, 30 tentati suicidi sventati in tempo dal personale di Polizia Penitenziaria, ben 89 colluttazioni e 11 ferimenti.
“E’ gravissimo quello che è accaduto, una violenza inaccettabile che ricorda a tutti quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario – denuncia Luca Fais, segretario regionale Sappe per la Sardegna esprimendo solidarietà e vicinanza al collega ferito – . Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari della Sardegna e del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Eppure, la Polizia Penitenziaria è stata incomprensibilmente esclusa, rispetto alle altre Forze dell’Ordine, dalla dotazione del taser, che può essere uno strumento utile per contenere le continue aggressioni”.