Il candidato di Italia Viva Agostinangelo Marras.
Agostinangelo Marras è il candidato di Italia Viva, Italia in Comune, +Europa e Partito liberale italiano per le elezioni suppletive per il Senato nel nord Sardegna. Sposato e padre di due figli, è un avvocato penalista. Negli anni Novanta fu consigliere comunale ed oggi si riaffaccia alla politica con l’elezione per il Senato.
Marras, la sua candidatura arriva dopo i malumori nel centrosinistra. Perché ha deciso di scendere in campo nonostante nella vostra area vi fosse già un candidato?
“La mia candidatura è frutto dell’atteggiamento del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Questi partiti, anziché sedersi a un tavolo per discutere la candidatura unitaria, hanno preteso di imporre un loro candidato. Altre forze politiche a quel punto non hanno inteso ratificare una decisione presa altrove, e quindi hanno deciso di proporre una candidatura loro. Mi è stata offerta questa possibilità e l’ho accettata”.
Quali saranno le azioni che vorrà porta avanti nell’interesse di un territorio così vasto?
“Le mie attenzioni si rivolgono intanto alle fasce più deboli che in questo momento sono purtroppo sempre più numerose e ancor di più dopo il periodo difficile che abbiamo passato a causa della pandemia. Certamente uno degli aspetti più importanti della mia eventuale attività politica, laddove dovessi essere premiato dagli elettori, sarebbe rivolta ai problemi dei trasporti. A mio avviso è fondamentale per tutta l’economia della Sardegna”.
Tra i vari candidati lei è quello che tiene maggiormente un profilo basso. Pensa sia stata una strategia vincente?
“Questo io non lo posso dire. Certamente è una strategia che mi connota, perché io ritengo di fare una campagna elettorale improntata sui miei programmi e non certamente rivolta a criticare gli avversari”.
Tutti hanno parlato del Sassarese, alcuni della Gallura, ma pare che ci si sia dimenticati del Nuorese, anch’esso chiamato al voto.
“Certamente non da parte mia. Basti pensare che nel mio programma elettorale si fa riferimento sempre prendendo spunto dal problema dei trasporti, alle filiere del mondo agroalimentare e del mondo agropastorale. Proprio perché sono dei settori e dei comparti che soffrono molto dal punto di vista economico a causa di quella che è la vera problematica della Sardegna. Quella legata ai trasporti da una parte, al turismo dall’altra, con inevitabili conseguenze sui consumi che provengono da quei due comparti”.