Sassari segna il +6,5% sui prezzi degli alimentari.
L’Adiconsum Sardegna, associazione italiana difesa dei consumatori e ambiente senza scopo di lucro, tra le più importanti e rappresentative in Italia, ha realizzato uno studio che mette a confronto l’andamento dei prezzi al dettaglio nell’isola, scoprendo che i listini non crescono allo stesso modo nelle varie città. In particolare, nella provincia di Sassari, viene evidenziata la crescita dei prezzi nei vari settori. Dall’energia elettrica, gas e combustibili agli alimentari, dai trasporti ai pacchetti vacanza, passando per ristoranti e hotel, i costi sono aumentati di diversi punti percentuali.
La crescita del prezzo dell’energia elettrica, gas e combustibili ha segnato un +56,9%, mentre gli alimentari segnano un +6,5%. Quest’ultimo è il dato più alto in Sardegna, insieme a quello dei trasporti che, rispetto alle altre province, segna un +10,7%. Stabile nel sassarese, come nel resto della regione, il prezzo dei pacchetti vacanza con il +11%. Andare al ristorante costa il +5,2% rispetto allo scorso anno, mentre gli hotel segnano il +13,6%. Anche questo, purtroppo, segna la percentuale più alta dell’isola. Alta anche l’inflazione media annua con il +6,3%.
“I dati sull’inflazione in Sardegna dimostrano come il costo del caro-bollette sia stato scaricato sui consumatori finali attraverso un incremento dei listini al dettaglio che interessa tutti i settori – afferma il presidente di Adiconsum Sardegna Giorgio Vargiu –. Il nostro timore è che a marzo, con l’emergenza benzina e lo scoppio della guerra in Ucraina, e le relative ripercussioni sui prezzi, in Sardegna si possa raggiungere un tasso di inflazione record ancora più alto di quello registrato a febbraio. Per tale motivo chiediamo al Governo di imporre prezzi amministrati almeno per i generi di prima necessità come gli alimentari e per i beni strategici come luce, gas e carburanti”.