Allarme rincari a Sassari.
L’aumento dei prezzi, a Sassari, tiene banco tra gli argomenti dei cittadini. Su questo le posizioni sono molto diverse. Più tra le associazioni di categoria che non tra i clienti che lamentano rincari su pane, latte, pasta, frutta e verdura.
“Ci dicono di andare nel negozio vicino casa ma i prezzi sono altissimi – afferma Samuela, madre di due ragazzi nel quartiere di Carbonazzi -. Come facciamo? Mio marito lavora saltuariamente e dobbiamo arrangiarci. Acquisto la pasta più economica e sottomarca, ma è aumentato tutto. Idem il costo del latte che è lievitato di diversi centesimi. Anziché venirci incontro ci massacrano”.
Condivide la stessa opinione Antonella che abita nel centro storico: “Vivo da sola e non avendo un lavoro fisso devo stare attenta a dove e come spendere. Consumo molta frutta e verdura ma ho notato da qualche settimana che i prezzi non sono più gli stessi. Ho parlato col negoziante e mi ha detto che era una mia impressione. Eppure sono in molti a condividere il mio pensiero”.
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Del rincaro si è accorto anche l’assessore alle attività produttive di Sassari, Nicola Lucchi, che nei giorni scorsi ha convocato un tavolo con le categorie tra le quali Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti e Confagricoltura. “Ho accolto le lamentele dei cittadini e, per questo, ho voluto dialogare con le associazioni di categoria. Ho chiesto interventi nella piccola e grande distribuzione affinché vigilassero sui prezzi“.
Presto Lucchi riceverà qualche riscontro e se così non fosse si dice pronto a scrivere formalmente alle associazioni intraprendendo le azioni adeguate. Certo è, come afferma lo stesso assessore, che molti beni primari sono aumentati come ad esempio la farina. Rincari secondo alcuni giustificati, ma non per lo stesso che chiede di abbassare i prezzi per aiutarsi, facendo emergere lo spirito di solidarietà.
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Più ottimista, invece, la segretaria generale della Fisascat Cisl, Maria Giovanna Mela: “All’inizio della pandemia in alcuni settori, soprattutto l’alimentare, vi è stato un rincaro dei prezzi. Ma sono stati bloccati e da allora tutto è rientrato alla normalità“.
L’associazione sindacale, dunque, trova stabile il costo degli alimenti, nonostante il periodo difficile. E viene reputata positivamente la competitività tra esercenti, benché il rischio è quello di un fine aprile drammatico per quanti non percepiscono uno stipendio. Quel che preoccupa la Fisascat Cisl, infatti, non sono gli innalzamenti dei prezzi, ma l’attenzione al sociale visto che in molti non potendo lavorare sono privi di stipendio. Una situazione esplosiva e drammaticamente reale i cui effetti si vedranno con molta probabilità dopo Pasqua.