L’allarme per il virus West Nile in Sardegna.
Al momento in Sardegna non si è registrato alcun caso di virus West Nile, ma il rischio è dietro l’angolo. Soprattutto in provincia di Sassari, dove gli ultimi casi sono stati registrati nel novembre 2019 e nell’agosto 2020. In queste ore la Febbre del Nilo ha mietuto 2 vittime in Veneto. E si teme che la stessa situazione possa verificarsi nell’isola, già alle prese con migliaia di nuovi casi di coronavirus.
Il caso nel novembre 2019.
Il 12 novembre 2019 l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna aveva confermato la positività al virus West Nile su una cornacchia abbattuta a Chilivani, nei pressi dell’ippodromo. Come da prassi, il campione analizzato dall’IZS era stato inviato al Centro di Referenza Nazionale di Teramo dove sono stati effettuati ulteriori esami al fine di confermare e certificare la presenza del virus.
L’allerta sui donatori di sangue.
Un anno dopo, nell’agosto 2020, a positività di alcuni animali al West Nile Virus aveva fatto scattare l’allarme nella provincia di Sassari. Per questo motivo, l’Avis aveva invitato i donatori a sottoporsi al test WNT NAT. O, in alternativa, ad osservare un periodo di sospensione dalla donazione per 28 giorni.
Le vittime del virus West Nile.
Nella penisola la puntura di zanzare infette dal virus della Febbre del Nilo ha provocato due vittime in Veneto. L’ultimo era un 77enne, affetto da più patologie, ricoverato dal 15 luglio con un quadro di encefalite da West Nile. Si registrano, inoltre, diversi altri casi di persone in gravi condizioni.
Le raccomandazioni.
La Assl di Sassari, pertanto, invita ad utilizzare repellenti per evitarne il contatto, come l’utilizzo di indumenti a maniche lunghe. Nel vademecum, si esorta anche svuotare l’acqua stagnante dai vasi, cambiare spesso l’acqua delle ciotole per animali, trattare regolarmente i tombini e i pozzetti di sgrondo delle acque piovane, verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite e coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana.