La situazione degli asili nido di Sassari.
Non ci stanno ad essere dimenticate le educatrici dei nidi d’infanzia di Sassari, le 21 strutture private convenzionate col Comune. Qualche giorno fa hanno organizzato una manifestazione pacifica davanti a Palazzo Ducale, sede del Municipio. Con i loro servizi chiusi e la loro convenzione sospesa in seguito all’emergenza, chiedono risposte concrete e la possibilità di poter ripartire in sicurezza, rispettando i protocolli.
“Gli asili non possono più aspettare. I bambini sono gli unici a dover continuare questa quarantena forzata? Mi riferisco a quelli più piccoli, che vanno dai 0 ai 3 anni – dichiara la coordinatrice Sabrina Piu del nido d’infanzia Biancaneve di Sassari -. Noi non abbiamo ricevuto nessun tipo di sussidio economico, nè la cassa integrazione. Siamo donne che lavorano, educatrici e imprenditrici”. La situazione riguarda non solo Sassari, ma tutto il territorio nazionale e regionale.
A tal proposito i consiglieri regionali del Partito democratico, primo firmatario il consigliere Giuseppe Meloni, hanno presentato un’interrogazione al presidente Christian Solinas e agli assessori interessati, con la richiesta urgente di convocare un tavolo operativo dedicato alle attività di servizi educativi e ricreativi, per la fascia d’età dei bimbi da 0 a 6 anni.
Nell’interrogazione si chiede la “possibilità di individuare protocolli o linee guida idonei a prevenire il rischio di contagio da coronavirus, applicabile alla specifica situazione sarda”. Si cita inoltre “l’integrazione delle risorse destinate alla prima infanzia, messe a disposizione con il decreto “Rilancio”, anche attraverso l’utilizzo dei fondi “Premialità”, da erogare con urgenza”. Il disagio psicologico che i bambini della fascia 0-6 stanno vivendo in questo momento non è secondario all’esigenza delle stesse famiglie di conciliare i tempi lavorativi con quelli educativi.