Dall’assalto a Bonorva alle rapine a Sassari: i colpi della banda finita in manette

I colpi della banda finita in manette nell’operazione di oggi.

Sono molti i colpi della banda finita oggi in manette durante la maxi operazione della polizia e della Guardia di finanza che si è conclusa con l’arresto di 13 persone.

Assalti ai portavalori e rapine a Sassari e provincia, maxi operazione con 13 arresti

Le intercettazioni e i servizi di osservazione e di controllo predisposti dagli investigatori della Squadra Mobile hanno permesso anche di sventare, la sera del 28 febbraio 2020, un assalto alla sede della Mondialpol di Sassari, alla cui organizzazione avevano partecipato 10 soggetti pregiudicati, originari di Siniscola, di Thiesi, di Irgoli, di Orgosolo e di Sassari, di Porto Torres e di Mores, anch’essi tutti pregiudicati. Un altro indagato, 57 anni, originario di Silanus , si era occupato di rubare le auto che sarebbero state utilizzate per l’assalto ed è stato l’unico ad essere sottoposto agli arresti domiciliari.

Alcuni componenti della banda si erano allontanati dalla loro base operativa, l’ovile a Fiumesanto, in direzione Sassari, a bordo di cinque autovetture rubate. Tuttavia, i malviventi, giunti nei pressi del caveau Mondialpol, avevano desistito per la presenza di diverse pattuglie della polizia di stato, fatte arrivare sul posto dagli investigatori, che avevano seguito “in diretta” tutte le fasi preparatorie e conclusive del piano.

Grazie al lavoro investigativo è stato possibile contestare ad uno dei principali indagati anche la partecipazione all’assalto a un furgone portavalori Vigilpol, avvenuto nel 2015 a Bonorva lungo la statale 131, e la rapina del 2016 al caveau della Mondialpol di Sassari.

Le due rapine furono portate a termine da un gruppo armato di dieci malviventi, che si impossessarono rispettivamente di 534 mila e 11 milioni di euro. Per la rapina al portavalori “Vigilpol” avvenuta a Bonorva sono stati già condannati in secondo grado due soggetti di Villagrande Strisaili, uno di Orune e uno di Talana, arrestati nel 2016 dalla Polizia di stato nell’operazione “La sfida”.

Le indagini hanno fatto luce anche sulla rapina al supermercato Conad, consumata a Ittiri il 23 dicembre 2019, durante la quale il 50enne di Irgoli, insieme ad un altro compaesano, ad un 43enne di Ittiri e a un quarto complice non identificato, tentarono di aprire la cassaforte senza riuscirvi e, dopo aver legato i dipendenti e averli rinchiusi in uno sgabuzzino, scapparono con un furgone del supermercato.

Proprio dalle intercettazioni era emersa la spregiudicatezza criminale e la determinazione degli indagati, che erano stati in grado di organizzare nei minimi particolari l’assalto, con tecniche paramilitari, ai danni di una struttura protetta da guardie armate e avanzati sistemi di sicurezza.

Stato sono state eseguite anche 11 perquisizioni in ovili e abitazioni nei comuni di Sassari, Olbia, Orgosolo, Irgoli, Mores, Olmedo, Santa Maria Coghinas e Thiesi.

L’operazione di oggi prende le mosse dall’indagine “La sfida” che si è conclusa nel marzo 2016, con l’arresto, e poi la condanna in primo e secondo grado per associazione a delinquere, di 23 persone, fra le quali aveva avuto un ruolo preminente l’allora insospettabile vicesindaco di Villagrande Strisaili. Dall’istruttoria dibattimentale del primo e del secondo grado era emerso che il numero degli appartenenti al sodalizio criminale era molto superiore a quello degli imputati. La banda, infatti, aveva una struttura modulare, suscettibile cioè di cambiare in relazione alle diverse azioni criminali in programma e che vi erano altri gruppi organizzati, chiamati dagli stessi indagati “ditte” che agivano sul territorio.

L’indagine conclusa oggi dalla polizia di stato e dalla Guardia di finanza ha consentito di individuare altri partecipi all’associazione che, incuranti dell’arresto nel 2016 dei loro complici, hanno proseguito in modo sfrontato la pianificazione di altri colpi.

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