Le indagini sull’assalto alla Mondialpol di Sassari.
Un mese dopo l’assalto alla sede della Mondialpol a Caniga, l’indagine si sposta a Olbia a causa di un punto debole nel piano dei banditi. La Squadra Mobile di Sassari, stando a quanto riporta il quotidiano L’Unione Sarda, avrebbe scoperto che l’escavatore Cat usato per superare il muro di cinta non era stato denunciato come rubato.
Senza denuncia di furto, il proprietario e l’acquirente del Cat devono fornire spiegazioni. Le loro versioni contengono punti deboli: l’escavatore sarebbe stato venduto a Luogosanto e utilizzato in vari cantieri. Il proprietario, un uomo della Gallura, afferma di averlo venduto a un impresario che avrebbe dovuto ritirarlo a Olbia, dove era rimasto a lungo parcheggiato. Pensava fosse stato ritirato e se ne era disinteressato.
La storia è poco chiara e potrebbero emergere i primi indagati. Si parla inoltre di un bunker o seminterrato vicino a Caniga dove il bottino, oltre 10 milioni di euro, sarebbe ancora nascosto. Elementi in fase di verifica da parte delle forze dell’ordine.