Assalto armato alla Mondialpol di Sassari, è di 12 milioni il bottino

rapina mondialpol sassari

La riunione dopo l’assalto alla Mondialpol di Sassari.

Presso il Palazzo Regio di Cagliari, si è tenuta la riunione della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, per quanto riguarda l’assalto armato del 28 giugno scorso presso la sede di vigilanza Mondialpol di Sassari. Dall’incontro è emerso che bottino portato via dai malviventi è di 12 milioni di euro.

Alla riunione hanno partecipato quattro prefetti sardi, i quattro questori, e i comandanti regionali di carabinieri e guardia di finanza. Non si tratta dell’unico assalto armato: soltanto nel febbraio 2023, sempre in provincia di Sassari, è avvenuta un’altra rapina armata contro un portavalori. Il timore è che questi reati possano ripetersi. Per questo motivo, sono state esposte una serie di proposte da inviare al governo per modificare sia la struttura delle forze di polizia presenti in Sardegna, sia le modalità di intervento.

Il vertice ha incluso anche la magistratura, con la presenza del procuratore generale Luigi Patronaggio, del capo antimafia, il procuratore di Sassari Paolo Piras, e il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia Rodolfo Sabelli, oltre alla Direzione investigativa antimafia.

Prima dell’inizio della riunione non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali, ma a microfoni spenti è stato tracciato l’ordine del giorno: si è discusso di aspetti investigativi, il potenziamento dell’organico e interventi presso i ministeri competenti. È emerso che i banditi usano armi a lunga gittata, come i kalashnikov che possono sparare fino a oltre 600 metri, mentre le forze di polizia dispongono di pistole con un raggio di azione di 50 metri. Il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha dichiarato che esistono bande armate collegate tra loro che utilizzano armi militari.

Il prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis, che ha coordinato il tavolo ha dichiarato che si sta considerando l’adeguamento dell’equipaggiamento delle forze dell’ordine, attualmente idoneo solo per prevenire rapine ordinarie. Si sta lavorando anche sulla modifica di alcune normative per consentire in questi casi l’intervento della Direzione Distrettuale Antimafia.

Condividi l'articolo