Aumentano i contagi a Sassari.
Sindacati sul piede di guerra a Sassari. La funzione pubblica di Cigl e Cisl contestano la direzione dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, che nei giorni scorsi ha manifestato preoccupazione circa l’aumento esponenziale delle ospedalizzazioni a causa dell’aumento dei casi di coronavirus. L’allarme era scattato nei giorni scorsi quando nel reparto di Malattie Infettive si contavano 36 posti occupati sui 40 disponibili con pazienti provenienti da tutto il nord Sardegna.
“Va ricordato ai dirigenti dell’Aou, che prima di rivolgersi all’opinione pubblica, le organizzazioni sindacali che rappresentano tutti i lavoratori o le professioni, devono essere preventivamente coinvolte ed informate e soprattutto messe nella condizione di partecipare a quelle che sono le decisioni riorganizzative e di riconversione delle unità operative. Ciò al fine di combattere compiutamente e con più efficacia l’ennesima ondata epidemiologica“, commentano il segretario della funzione pubblica della Cigl Antonio Canalis e il suo omologo della Cisl, Antonio Monni.
Situazione critica all’Aou di Sassari, quasi esauriti i posti letto per i pazienti Covid.
“Per queste ed altre ragioni, nell’esprimere ed interpretare il dissenso diffuso tra i numerosi colleghi chiamati a lottare in prima linea contro il Covid, il sindacato chiede e si rivolge pubblicamente ai dirigenti affinché le regole nei rapporti sindacali e professionali siano rispettate, attraverso gli obblighi contrattuali dell’informazione ed il confronto, in ordine alle misure organizzative ed operative necessarie per gestire al meglio l’assistenza e la cura alle persone affette da Covid e non solo – proseguono i sindacalisti -. A questo proposito auspichiamo che stante gli sbagli del passato, le criticità emerse nelle precedenti “ondate” e che sono state oggetto di numerose segnalazioni di protesta, siano intanto scongiurate attraverso una vera e fattiva collaborazione tra Aou ed ATS/Assl di Sassari, in termini di gestione e distribuzione dei posti letto, così da evitare lunghe file al Pronto soccorso e sovraffollamenti nelle unità operative di medicina. E nel contempo reclutare e rafforzare le risorse umane e professionali quali infermieri, tecnici ed Oss, nei reparti e servizi dove è del tutto evidente che la pressione sta già cominciando a farsi sentire“.
Canalis e Monni, inoltre, chiedono che i percorsi “pulito/sporco”, le misure di igiene, sicurezza e tutela del personale e dei pazienti siano attenzionate e migliorate. Non da meno quelle contrattuali, trovando inaccettabile che i tanti operatori sanitari esposti al rischio infettivo non godano dei relativi benefici indennitari. E ritengono assai più vergognoso il fatto che nulla si sa dei cosiddetti “premi Covid” deliberati lo scorso anno dalla Regione.