Un ragazzo autistico allontanato dal teatro Verdi.
Una storia ai limiti dell’inverosimile quella capitata a Giuseppe, un ragazzino autistico, che nei giorni scorsi sarebbe stato allontanato dal teatro Verdi di Sassari, perché disturbava lo spettacolo. A denunciare il fatto è stato lo stesso padre del ragazzino, Franco.
Il genitore dello studente ha sfogato così la sua rabbia. “Mio figlio Giuseppe insieme alla classe, terza media, stava assistendo allo spettacolo Stupefatto della compagnia Itineraria al teatro Verdi. Si trovava seduto con i compagni, l’insegnante di sostegno ed un educatore. Mio figlio non è più verbale. Ha verbalizzato 3 volte, perché felice, ma non in modo da creare disturbo“.
A quel punto, però, racconta il genitore, l’attore in scena avrebbe interrotto lo spettacolo. E l’autore avrebbe chiesto a quel punto all’insegnante di sostegno di portare fuori dalla sala il ragazzino. “Gli insegnanti mi hanno riferito che l’attore era a conoscenza della presenza di un ragazzino disabile. L’insegnante ha ubbidito e lo spettacolo è continuato. Qualche insegnante ha poi chiesto spiegazioni e gli è stato detto che mio figlio rovinava la concentrazione“, ha concluso il padre.
A stretto giro è arrivata la replica dell’attore. “Mi dispiace moltissimo di quello che è successo. Non sapevo che la persona che è intervenuta durante lo spettacolo fosse un ragazzo speciale, autistico, e che con i suoi interventi volesse solo manifestare la propria partecipazione emotiva allo spettacolo – chiarisce l’attore -. Lunedì mattina, quando ho sentito il primo disturbo dalla sala, che ha stimolato una risata da parte della platea, ho pensato che fosse un preadolescente turbato dalle parole dello spettacolo e gli ho dato il tempo di riprendersi. Dopo aver glissato sul secondo intervento di disturbo, al terzo ho pensato di invitare questo ragazzo a non disturbare perché si stava parlando di cose molto serie“.
L’attore è dispiaciuto: “Se avessi saputo che si trattava di un ragazzo autistico sicuramente avrei fatto in modo di tranquillizzarlo, di coinvolgerlo, o semplicemente di tralasciare i suoi interventi per non metterlo a disagio. Purtroppo, non ero stato messo al corrente. Mi piacerebbe incontrare il padre e questo ragazzino per stringergli la mano e mostrare il profondo dispiacere per tutto quello che si è creato, nonché aver modo di salutare Giuseppe e scusarmi con lui che non poteva sapere che io non sapevo”.