Babbo Natale a Platamona come simbolo del consumismo.
L’artista nuorese, sassarese d’adozione Nicola Urru, nei giorni scorsi ha dato vita a un’altra delle sue sculture sulla sabbia di Platamona, un Babbo Natale un po’ particolare, perchè trasfigurato con sembianze quasi disumane.
“Le nostre città, nel periodo natalizio, si trasformano in maniera molto appariscente – spiega l’artista -. Oltre alle luminarie, ai babbi natale malnutriti che si arrampicano sui balconi e alle campane battenti a festa, vi è un’altra presenza caratteristica: l’ideologia consumista”
“File chilometriche, corse a perdifiato per accaparrarsi i regali, offerte imperdibili, pubblicità assillanti – prosegua Urru -. Il tutto per soddisfare quel senso di dovere autoritativamente imposto e irrinunciabile. “Devo fare i regali“, una frase che rimbomba nelle teste di tutti, spesso accompagnata da uno sbuffo”.
Si è perso il vero spirito del Natale: “Eppure, il Natale nasce come una celebrazione religiosa, e di una religione che ha spesso fatto del pauperismo una propria caratteristica ideologica. Nella simbologia cristiana, la grotta nel quale sarebbe nato Gesù, prenotata senza carte di credito, dovrebbe rappresentare proprio il distacco valoriale dal materialismo. Nonostante ciò, il paradosso che si genera è impossibile da ignorare. L’elemento di assurdità è che la maggior parte delle persone si lamenta di ciò, vive l’acquisto di regali come una sorta di costosa pratica burocratica da sbrigare”, conclude Nicola Urru, autore del Babbo Natale di Platamona.