Bancali carcere multietnico: ha il record di stranieri nell’Isola

Carcere Bancali Sassari

A Bancali il numero dei detenuti stranieri supera il 30%.

Nel carcere di Sassari-Bancali c’è la più alta concentrazione di detenuti stranieri. Sono il 31,7% della popolazione carceraria, ovvero 185 su 543. Il penitenziario “Giovanni Bacchiddu” è anche tra i più sovraffollati.

LEGGI ANCHE: Cresce il numero dei detenuti a Sassari: “Bancali è sovraffollato”

Il secondo carcere con più stranieri è quello di Cagliari-Uta, con 24,5% (185 su 755). Sono i nuovi dati divulgati da Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme ODV, che ha estrapolato e rielaborato i dati del Ministero della Giustizia.

Il tasso di sovraffollamento a Bancali-Sassari è del 119,6%, al secondo posto dopo Uta (134,5%). Caligaris ha poi osservato che numeri elevati di detenuti stranieri si registrano tradizionalmente nelle Colonie Penali, dove attualmente rappresentano in media il 60% della popolazione carceraria (277 su 598 posti).

Secondo la presidente di SDR, questa situazione è dovuta a diversi fattori concomitanti. Tra questi, ha evidenziato la difficoltà di applicare ai detenuti stranieri il principio della territorialità della pena, soprattutto per gli extracomunitari, i cui legami familiari si trovano spesso al di fuori dei confini nazionali. Di conseguenza, anche quando il reato viene commesso nella Penisola, dove potrebbero avere un certo radicamento, il loro trasferimento in Sardegna avviene con maggiore facilità.

Inoltre, ha rilevato come la presenza di un così elevato numero di stranieri nelle Case Circondariali metta in evidenza la complessità del sistema penitenziario, che deve non solo garantire la sicurezza ma anche favorire la risocializzazione dei detenuti, attraverso un numero adeguato di mediatori culturali. Questo aspetto, ha spiegato, risulta particolarmente difficile da gestire per gli Agenti Penitenziari, che spesso si trovano a dover interagire da soli con persone che hanno difficoltà espressive e di comprensione della lingua italiana.

Diversa, invece, sarebbe la condizione nelle Colonie Penali, dove la maggior parte dei detenuti stranieri è costituita da giovani in buona salute, i quali hanno l’opportunità di lavorare e apprendere un mestiere, utile per il loro reinserimento una volta terminata la pena.

Condividi l'articolo