La vicenda di una giovane di Ozieri.
È successo ciò che era facilmente prevedibile. Ovvero che molte persone che avevano i requisiti per poter partecipare al bando Sine Limes, i contributi messi a disposizione della Regione per le persone con limitazione nell’autonomia, non hanno potuto perché i fondi della Regione sono andati esauriti dopo appena tre minuti dall’apertura delle domande.
Ma andiamo per ordine. Il 31 dicembre 2020, la Direzione generale dell’Assessorato alla Sanità istituisce il bando Sine Limes legato all’emergenza Covid 19. Si tratta di fondi POR FSE 2014-2020 che vengono assegnati a titolo di rimborso per le spese sostenute per l’acquisto dei diversi servizi ammessi e costituiscono un contributo a fondo perduto.
La richiesta dei fondi doveva avvenire attraverso una domanda telematica, inizialmente prevista per il 29 gennaio a partire dalle ore 9, poi sospesa e rinviata al 5 febbraio 2021 sempre alle 9. Una sorta di click day insomma. Il bando prevedeva, infatti, che le domande sarebbero state recepite dal sito di Sardegna Lavoro, solo fino all’esaurimento delle risorse stanziate pari a 3.000.000 di euro.
Sono bastati appena tre minuti dall’apertura del bando, che il sito ha chiuso la possibilità di ricevere le domande. Dall’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna, ci dicono questa mattina che in quei tre minuti sono giunte 1650 domande, che al momento non sono certi che la misura possa essere rifinanziata, essendo i fondi legati al POR, e che la piattaforma telematica ha funzionato perfettamente.
Tra le tante persone che si sono lamentate di non aver potuto presentare la domanda Marta Palazzoni, una giovane di Ozieri, amministratrice di sostegno di sua sorella Simona, che da otto anni soffre di sclerosi multipla. “Alle dieci di ieri mattina ho provato a collegarmi al sito Sardegna Lavoro invano – racconta -. Ho chiamato le impiegate del Plus di Ozieri e mi hanno detto che dalle 9.03 minuti non era più possibile presentare le domande per i buoni. Mia sorella è allettata e completamente dipendente dagli altri. Riceve appena quindici ore di assistenza mensili. La sua malattia è ad uno stadio molto avanzato ed avrebbe davvero bisogno di quei soldi”.
Una brutta situazione. “Ho dovuto farmi fare l’Isee per presentare la domanda da una commercialista che ho dovuto pagare di tasca mia, perchè non riuscivo a prendere appuntamento presso un CAF ad Ozieri ed ho pagato anche marca da bollo di 16 euro da allegare alla domanda, per poi non riuscire neanche ad accedere al sito per presentarla. Bisogna che qualcuno aiuti noi amministratori di sostegno a venire a conoscenza e a portare avanti queste pratiche per le persone che rappresentiamo. Non è possibile essere presi in giro in questo modo”, conclude.