L’Italia verso la procedura di infrazione.
La Commissione punta il dito contro lo Stato Italiano, colpevole di discriminazione e utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione. Tra i precari riconosciuti dalla Commissione Europea dal luglio 2019 sono compresi i Vigili del fuoco discontinui, utilizzati indiscriminatamente come precari nei Comandi dei Vigili del Fuoco Italiani grazie ad artifizi legislativi che li qualificavano come volontari.
Tutto ha avuto inizio a Sassari, grazie al ricorso denuncia presentato nel novembre 2017 direttamente presso la sede della Commissione Europea a Bruxelles dagli avvocati, Vincenzo e Massimo Canu. Nel ricorso veniva esposto come l’intricato impianto legislativo permetteva allo Stato Italiano l’uso legale di contratti a tempo determinato nella categoria dei Fuoco discontinui della Regione Sardegna e di tutta Italia escludendoli, di fatto, dalla categoria dei precari e certificandoli come volontari “per legge”.
Il gruppo di ricorrenti sardi riuniti nell’associazione “L’Italia dei precari” con Presidente Giuseppe Lecca e, come i loro legali, ha le idee chiare e una forte motivazione per rivendicare i diritti relativi al loro sogno, d’altronde il motto dei Vigili del Fuoco è : “Il pompiere paura non ne ha”.
La prima vittoria di quella che si preannuncia un’epocale battaglia, è avvenuta nel luglio 2019 quando la Commissione Europea con formale lettera di messa in mora, bacchettava pubblicamente lo Stato Italiano per abuso di contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione e nel contempo ha riconosciuto lo “status di precari” ai Vigli del Fuoco discontinui, fino ad allora inquadrati, ingiustamente, come volontari equiparandoli finalmente a tutti i precari della Pubblica Amministrazione d’Italia.
A seguito del provvedimento il Governo, invitato a rispondere alle accuse di infrazione ha replicato argomentazioni non soddisfacenti. Si è giunti, quindi, alla seconda e ultima lettera di messa in mora, preambolo del procedimento di infrazione. La Commissione nei giorni scorsi ha inviato una nuova lettera al Governo italiano che avrà ora due mesi per presentare all’Ue le misure concrete adottate nei prossimi 60 giorni al fine di ottemperare alla direttiva europea 70 del 1999 sulle condizioni di lavoro a tempo determinato dei Vigili del fuoco discontinui.
In Italia, secondo le valutazioni dei funzionari Ue, i lavoratori del settore pubblico, in particolare i Vigili del fuoco discontinui, ora riconosciuti precari a tutti gli effetti, non sono ancora sufficientemente tutelati contro la discriminazione e l’utilizzo abusivo della successione di contratti a tempo determinato, altro principio previsto dalla normativa Ue. A questo punto appare quasi certo il procedimento d’infrazione con le relative salate sanzioni previste in caso d’inadempimento, nei confronti dello Stato Italiano. Un ulteriore passo avanti per i discontinui sardi e di tutta l’Italia che, con la probabile stabilizzazione potranno immaginare, dopo una vita di precariato, un futuro diverso. Gli avvocati Canu si dicono pronti a continuare la battaglia.