Il sindaco di Sassari ha lamentato i mancati pagamenti dei tributi.
A Sassari, in Consiglio comunale, si parla di soldi. A tirare le somme del rendiconto della gestione 2020 il mago dei numeri Carlo Sardara, assessore al Bilancio della giunta civica. E la prima cifra è di peso: 172 milioni di euro di risultato d’amministrazione, ovvero delle risorse disponibili per gestire le attività comunali. Nessuna illusione però, chiarisce subito Sardara: “Sono fondi da utilizzare secondo i criteri che la Regione e il governo ci hanno assegnato”. Poi snocciola i dati, meno positivi, sugli ammanchi di cassa. Meno tre milioni sulle entrate tributarie rispetto al 2019 e, soprattutto, vuoto di cinque sulle offerte extratributarie, come pagamenti sulle rette scolastiche, parcheggi, multe. Una flessione solo in parte causata dallo stallo pandemico. Qualcuno infatti in città non paga.
Lo sottolinea Marco Manca, presidente uscente della Commissione Bilancio ed esponente di Sardegna Civica: “I cittadini sappiano che non possiamo andare avanti incassando il 5%, ad esempio, delle sanzioni”. E invita i consiglieri, “solerti sui social” a riferire le lamentele dell’utenza, a invitare la comunità ad aprire i portafogli. Sulla stessa linea il sindaco Campus: “Non ci sono cornucopie da cui attingere. Abbiamo bisogno di soldi per i servizi e li dobbiamo prendere anche dai cittadini. Chi non paga fa un torto a tutta Sassari.” Il primo cittadino apre subito dopo un inciso, in riferimento proprio a Manca, estromesso insieme al suo gruppo dalle riunioni di maggioranza e sostituito dal duo Cinquestelle prima di Natale 2020: “Le mie decisioni non sono mai dettate da problemi di carattere personale. Sbaglierò moltissimo ma ci provo sempre a essere superpartes.” La parentesi politica, con le sue fratture più o meno dichiarate, si richiude per dare spazio, al termine della seduta, alla questione Tari.
C’è da votare sulla concessione della riduzione sulla tassa dei rifiuti per tre categorie di attività commerciali. Ritorna in cattedra l’assessore al Bilancio per spiegare le percentuali: “80% in meno per chi ha vissuto la sospensione o la chiusura totale. 50% per la chiusura temporanea e facilitazioni anche per le strutture alberghiere che, pur aperte, hanno lavorato poco”. Un milione e 517mila euro la cifra stanziata dal Comune in attesa che il governo faccia il suo come promesso. Voto favorevole unanime dell’Aula a esclusione di Francesco Ginesu e Mariolino Andria. Il leghista giustifica il “no” perché avrebbe voluto il taglio totale della tassa per tutte le categorie produttive. Il sardista concorda e aggiunge: “Il Consiglio dei ministri ha spostato al 31 luglio il termine entro il quale i Comuni devono approvare le tariffe e i pagamenti sulla Tari. Campus ha voluto fare il togo decidendo prima ma c’era tutto il tempo per discuterne meglio”.
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