Sassari e le bollette dell’acqua
Sassari è la città con la più alta percentuale di perdite idriche in Sardegna. A decretarlo è l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. Questo incide non poco sul costo della bolletta, dove nell’Isola si sono registrati aumenti del 5,9% rispetto al 2022 e del 25,6% negli ultimi 5 anni.
Nell’Isola si spende di più per l’acqua rispetto alle altre regioni italiane, come evidenziato dai dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Entrando in particolare sulla situazione di Sassari, anche in città sono in aumento le bollette e la situazione è drammatica per quanto riguardano le perdite idriche. Queste, stando al rapporto, sono pari al 62%, sebbene questa cifra diminuisca al 53,8% se si considera l’intera provincia. Solo nel 2021 a Sassari per l’acqua si spendevano 486 euro all’anno per il servizio idrico.
La situazione in Sardegna.
A livello regionale la situazione non è certamente rosea. Anche nelle altre province si hanno perdite idriche significative, ovvero del 53,5% a Cagliari, del 53,4% a Oristano e 52% a Nuoro. Il rapporto rivela che il 37,9% dei residenti in Sardegna è poco o per niente soddisfatto della comprensibilità della bolletta, mentre il 32,8% ha riscontrato problematiche riguardo all’odore, al sapore e alla limpidezza dell’acqua.
Nel 2023, le famiglie sarde hanno speso in media 533 euro per la bolletta idrica, contro una media nazionale di 478 euro, registrando un aumento del 5,9% rispetto al 2022 e del 25,6% negli ultimi 5 anni. Questi dati sono stati resi noti in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
Per quanto riguarda gli incentivi, una famiglia di tre persone con un reddito ISEE fino a 9.530 euro e che beneficia del bonus sociale idrico può risparmiare circa 104 euro all’anno, corrispondenti al 22% o al 27% in meno a seconda che il consumo annuo sia di 182 metri cubi o di 150 metri cubi. In Sardegna, il valore del bonus è pari a 114 euro.