La Brigata Sassari conclude la missione in Libano e torna a casa. Un lavoro svolto con grande professionalità, che ha raccolto il plauso del sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi. I sassarini con la loro presenza hanno instaurato rapporti con la popolazione riuscendo ad abbattere le barriere culturali, religiose e linguistiche.
“In questi mesi, consapevoli dei rischi legati al Covid, i militari della Brigata Sassari, guidati dal generale Andrea Di Stasio, hanno lavorato con grande impegno e determinazione affinché la loro presenza fosse percepita quale determinante fattore di stabilità per il sud del Libano. Per la seconda volta, la Brigata Sassari ha condotto con successo la missione di pace dell’Onu nel settore ovest di Unifil, coordinando 3.800 caschi blu di 16 Paesi. E lo ha fatto sempre con elevata professionalità, con l’obiettivo di assistere la popolazione civile e di contribuire a sostenere le Forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza dell’area“, ha affermato il sottosegretario.
Calvisi ha posto l’accento sulle eccellenti relazioni che i nostri militari hanno instaurato e consolidato con la popolazione, frutto della loro capacità di ridurre le distanze con i cittadini locali, abbattendo ogni barriera culturale, religiosa e linguistica. Capacità e spirito di collaborazione che hanno dimostrato anche in occasione della tragica esplosione al porto di Beirut, quando un loro convoglio è entrato immediatamente nella capitale e nell’area portuale per soccorrere i feriti, prestare aiuto al personale nazionale e delle Nazioni Unite e supportare le forze armate libanesi nelle operazioni di rimozione delle macerie.
“Al generale Di Stasio e a tutto il suo personale va il sentito ringraziamento per l’eccellente lavoro svolto in questi mesi. Al generale Davide Scalabrin e a tutti gli uomini e le donne della Brigata alpina “Taurinense”, da oggi al comando del settore ovest di Unifil e della Joint Task Force italiana in Libano, rivolgo l’augurio di buon lavoro, nella certezza che anche loro sapranno continuare nell’opera di collaborazione con la popolazione civile e sostegno alle forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area“, conclude.