Ecco perché il cardinale Becciu è stato condannato.
Il cardinale Giovanni Angelo Becciu è stato condannato nel dicembre 2023 per peculato e truffa aggravata in uno dei processi più complessi nella storia della giustizia vaticana, conclusosi dopo ben 86 udienze. Il Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone ha evidenziato la gestione inappropriata di fondi ecclesiastici da parte del cardinale e di altri imputati, condannando questi ultimi per reati che vanno dall’autoriciclaggio alla truffa e all’estorsione.
La sentenza, depositata il 29 ottobre, sottolinea l’impegno del Vaticano nell’adottare norme internazionali per garantire trasparenza e giusto processo. Uno dei punti chiave è il reato di peculato: secondo il Tribunale, anche se Becciu non ha tratto vantaggi diretti, il suo utilizzo improprio di fondi pubblici costituisce comunque un reato. Becciu, con l’approvazione di un investimento di 200 milioni di dollari in un fondo speculativo di Raffaele Mincione, ha agito senza adeguate garanzie per la Santa Sede, creando notevoli perdite finanziarie.
La Corte ha rilevato che l’operazione in questione, soprannominata “Falcon Oil”, è stata autorizzata da Becciu e dalla Segreteria di Stato senza alcun controllo o garanzia. Nonostante fosse noto il rischio elevato, il cardinale ha proseguito con la sua decisione, rimanendo coinvolto personalmente nei rapporti con i finanziatori, tra cui Mincione.
Un altro aspetto riguarda i fondi versati a Cecilia Marogna, destinati teoricamente a liberare una suora rapita, ma in realtà utilizzati per spese personali. Becciu è stato condannato anche per aver fatto destinare somme cospicue alla cooperativa del fratello Antonino senza autorizzazione.