Casa della fraterna solidarietà, 18 anni di volontariato a Sassari

Viaggio nel volontariato a Sassari: la Casa della fraterna solidarietà

di Piero Garau

Prende il via con la Casa della fraterna solidarietà, il nostro viaggio nel vasto mondo del volontariato di Sassari. Un grande cosmo dove le parole solidarietà, amore e carità, sono i cardini dei tanti volontari che quotidianamente offrono il loro tempo per aiutare i meno fortunati.

La Casa della solidarietà nei giorni scorsi ha tagliato il traguardo dei 18 anni da quando il suo fondatore e da sempre presidente Aldo Meloni, ha deciso di offrire a tutti coloro che hanno bisogno, generi alimentari di prima necessità, vestiario, bombole del gas per cucinare i pasti caldi ed anche delle protesi dentarie (oltre 1600 già donate). Un lavoro che Aldo Meloni svolge da diciotto anni con una grande dose di generosità ed umanità. Nelle sue parole si legge tutto il grande amore che ha riservato per questa sua “missione”.

“Diciotto anni fa ho pensato che era giunto il momento di pensare e poi di fare del bene a tutti coloro che erano in difficoltà di qualsiasi genere. Ho trovato un gruppo di persone che mi hanno offerto il loro aiuto sempre a titolo gratuito. Di anno in anno siamo riusciti ad ottenere grande sostegno da diversi benefattori sia nel settore alimentare (pane, pasta e tanto altro), sia nel settore vestiario. Oggi disponiamo all’interno della nostra casa anche di abiti da sposa per regalare una giornata da sogno a quelle ragazze ed anche signore che non si possono permettere di acquistare l’abito bianco”. Un uomo Aldo Meloni che ha visto premiare la sua caparbietà di non lasciare nessuno senza un pasto quotidiano.

Trecento persone al giorno

Sull’uscio della Casa della fraterna solidarietà, tutti i giorni si recano oltre trecento persone per ritirare la busta con all’interno alimentari di prima necessità, per poi distribuire a chi lo richiedesse anche vestiario. “ Noi offriamo il nostro servizio anche in agosto perché la fame non va in ferie. Non abbiamo mai chiesto documenti a nessuno, per noi chi si presenta alla nostra porta vuol dire che ha necessità per noi questo è sufficiente. Sono gli anziani i nostri più assidui “clienti” che ci chiedono aiuto per poter mettere qualcosa a tavola, mostrano una grande dignità nel chiedere perché sanno che da noi trovano anche un grande sostegno morale”.

La famosa ciliegina sulla torta arriva al termine della nostra intervista. “Se posso vorrei ringraziare il vostro giornale che ci ha dato questa bella opportunità di parlare del nostro percorso, Un percorso che si è arricchito di un altro grande tassello. All’interno della nostra Casa, abbiamo allestito un laboratorio per le protesi dentarie da donare non solo agli anziani ma anche a tanti giovani che non riescono a mangiare perché privi dei denti. Nel corso degli anni si sono alternati diversi odontoiatrici che sempre gratuitamente hanno costruito le protesi (oltre 1600), noi abbiamo comprato il materiale necessario”. La chiacchierata termina come ha avuto inizio con un sorriso di un uomo che ha dedicato tutta la vita ad aiutare i meno fortunati. Un sorriso che emana: luce, amore, solidarietà e grande umanità.

Condividi l'articolo