Alcuni dipendenti lamentano presunte incongruenze nelle buste paga.
Situazione sospesa per gli ausiliari ospedalieri di Sassari. Dopo l’annuncio, causa di molto malcontento tra i 300 dipendenti, dello stipendio in arrivo il prossimo martedì 19 “ma con valuta del 14”, al termine quindi della Pasqua, ad alcuni lavoratori non tornano i conti sulle proprie buste paga visionate nei giorni scorsi. Ci sarebbero, lamentano, delle incongruenze nelle ore di lavoro calcolate, nel conteggio di quelle legate alla malattia e degli straordinari. Secondo la referente della Cgil Funzione pubblica Claudia Fadda la spiegazione potrebbe risiedere “nella forma di esposizione particolare di queste buste paga, diversa da quella del precedente appalto”. Insomma, vanno sapute leggere e, soprattutto, vanno lette non appena tutti le riceveranno.
Questo non esclude possibili errori da scovare però al vaglio della documentazione. Altro punto di controversia è l’annuncio della Rti, formata da Epm e Multiservice, che a causa di malattie, congedi e 104, non concederà ai lavoratori le ferie pasquali. “E’ nel loro diritto chiederlo – spiega la Fadda – come previsto da qualsiasi contratto”. Sul punto del ritardo nello stipendio- il primo pagato dall’Ati insediatosi come noto il primo marzo, a parte possibili criticità nell’accreditamento bancario dovute alla contingenza pasquale, viene sottolineato dalla Fadda come sarà necessario stabilire nella prossima contrattazione il giorno esatto del pagamento che, al momento, non è concordato.
Nel frattempo che si districhino questi nodi, i lavoratori continuano a puntare il dito sui problemi più volte denunciati dall’avvento dell’attuale appalto. A partire dai reparti scoperti per le molte assenze con aggravio d’impegno per i dipendenti, da una difficoltà comunicativa con il Raggruppamento temporaneo d’impresa, e per le note complicazioni con il coordinamento e la turnistica su cui, sembrerebbe, a breve verrà proposta una modifica. Sull’intera vicenda però pesa l’attesa per i prossimi sviluppi mentre cresce il malessere intercettato anche dai sindacati, che hanno chiesto alle due ditte “un tavolo urgente di confronto” ventilando l’ipotesi di iniziative “che vanno al di là delle normali e corrette relazioni sindacali”.