In piazza d’Italia a Sassari la protesta contro il Green Pass.
Anche Sassari, come il resto d’Italia, protesta contro il green pass e i vaccini. Centocinquanta circa i manifestanti, di ogni età e professione, inclusi bambini e ultraottantenni, riunitisi dal tardo pomeriggio di oggi in piazza d’Italia richiamati dal tam tam sui social e dal grido collettivo “Stop alla dittatura sanitaria”. E se il rifiuto delle nuove, annunciate restrizioni governative per i non vaccinati è univoco, variegate appaiono invece le ragioni che lo giustificano. Tra queste la giustificazione scientifica, o para-scientifica, che considera inutile la profilassi coi sieri conosciuti: “Non immunizzano per nulla”, ci spiega un signore. “Basterebbe invece usare la quercetina o la lattoferrina, antivirali naturali”.
Una docente propone, come cura al covid, il cocktail di “antibiotico, cortisone, eparina. Guarisci di sicuro”. Ma al di là dei rimedi all’infezione, la gran parte dei presenti contesta il “passaporto verde”: “E’ incostituzionale – affermano due impiegate statali – non ci possono essere tutti quei vincoli”. La paura è che dai divieti di accesso in alcuni luoghi al chiuso si arrivi a una ghettizzazione dei non immunizzati: “Arriveremo a un nuovo nazismo”, sottolinea un insegnante, confermando l’equivalenza, più volte espressa negli ultimi tempi, tra gli ebrei perseguitati dal regime hitleriano e i no-vax di oggi a cui, secondo chi protesta, si vuole imporre il marchio vaccinale. “Io temo anche per il mio lavoro”, interviene una cameriera. “Se non voglio pungermi mi licenzieranno?” Stesso discorso per chi lavora nelle scuole: “Prima o poi ci costringeranno. Stanno già facendo pressioni.” Il discorso cade sui giovanissimi, assenti stasera: “Gli hanno fatto il lavaggio del cervello”, continua l’insegnante, e mentre lo dice alcuni tredicenni apostrofano tutti con un sonoro “E vaccinatevi!”
Se tanti dubitano dell’efficacia di Pfizer & co, alcuni hanno completato il ciclo vaccinale: “L’ho fatto per mia scelta – aggiunge un pensionato – ma non posso obbligare nessuno a farlo”. Poi il discorso si fa politico e anti-Draghi, spesso apostrofato: “Non fanno altro che contraddirsi. E non ci possono ricattare ancora prorogando lo stato d’emergenza”, sostengono in parecchi. Intanto si alzano i cori di “Libertà! No green pass! Basta nazismo sanitario!” Qualcuno arringa i pochi poliziotti che, guardinghi, davanti alla prefettura osservano il succedersi degli eventi. Con “Venite con noi!” Qualche voce isolata vira sul complottista, evocando scenari di sfruttamento per i bambini: “Sarebbe criminale dare loro questi vaccini. Quali conseguenze avranno tra qualche anno?”, afferma una madre. Ci sono anche i free vax che a chi è già immunizzato dicono: “Dovreste protestare voi. Ora vi faranno pure la terza dose”. Partono, infine, i girotondi mentre continuano le voci d’insieme. Nessuno infatti parla a nome di tutti i presenti che, forse, attendono l’arrivo di qualche politico a rappresentarli.
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