Chiuso un ristorante etnico nel centro storico di Sassari

Corso Vittorio Emanuele, centro storico Sassari

La chiusura di un ristorante etnico nel centro storico di Sassari.

“Vogliamo riportare serenità e vivibilità nella nostra città”. È l’impegno che il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ribadisce all’indomani del primo provvedimento adottato per restituire il centro storico alla legalità e alla sicurezza. Il primo concreto segnale lanciato dall’amministrazione Mascia in risposta a un fenomeno sin qui fuori controllo è stata la chiusura di un noto ristorante etnico di corso Vittorio Emanuele, una delle principali arterie viarie della città vecchia e luogo simbolo per Sassari e per la sua identità sociale, culturale ed economica.

Quell’attività a lungo ha rappresentato in modo piuttosto evidente il grave stato di malessere del centro storico, tra mancato rispetto delle regole, condotte al limite della legalità e una convivenza resa complicata dalla difficoltà di far coesistere stili di vita molto, troppo diversi tra loro. Da qui la scelta di palazzo Ducale di iniziare proprio da lì a mettere mano a una situazione ormai insostenibile.

L’attività investigativa condotta in queste settimane su impulso del sindaco ha permesso di accertare elementi sostanziali che legittimano il provvedimento notificato ieri sera al titolare dagli agenti della polizia locale. Dopo aver dichiarato pubblicamente di non essere più disposto ad accettare che il centro storico venga percepito come la “terra di nessuno“, un luogo in cui la criminalità può farla da padrone e in cui i residenti sono costretti a condizioni di invivibilità in quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città, il primo cittadino è passato dalle parole ai fatti, disponendo d’intesa con il comandante della polizia locale, Gianni Serra, una serie intensificata di controlli.

Partendo dalle numerose e frequenti denunce di chi abita nella zona di San Donato e del corso, e deve fare i conti con schiamazzi, musica ad alto volume e condotte violente, negli ultimi dieci giorni gli agenti hanno concentrato la loro attenzione su quell’attività di ristorazione, che di certo non è l’unica cartina di tornasole del malessere che serpeggia tra i vicoli del centro storico ma che da tempo rappresenta concretamente il clima che si respira nella città bassa. Così la polizia locale ha potuto accertare numerosi illeciti di natura commerciale, mentre la polizia edilizia e ambientale ha accertato la difformità tra la pratica presentata agli uffici tecnici del Comune e la situazione reale, tra servizi igienici inidonei e altri elementi che ne precludono l’agibilità, tanto che le indagini proseguono al fine di accertare eventuali responsabilità del tecnico che ha redatto e sottoscritto la pratica.

L’intervento a carico del ristorante, al quale hanno collaborato i Nas, gli uffici di igiene pubblica e lo Spresal dell’Asl, non è il solo provvedimento deciso dal Comune di Sassari per porre fine a una situazione ormai insostenibile e incompatibile con i progetti di rigenerazione urbana, sociale e culturale che l’attuale amministrazione cittadina intende promuovere e realizzare. Accogliendo le segnalazioni di disagio arrivate da numerosi cittadini, residenti e non solo, si è deciso di rafforzare il presidio di polizia in quella zona, che elementi oggettivi portano a considerare come una delle più esposte a fenomeni di criminalità, attraverso la presenza costante di dieci agenti di pattuglia.

Condividi l'articolo