Via libera alla cittadella giudiziaria nell’ex carcere di San Sebastiano a Sassari

Sembra certa riqualificazione dell’ex carcere di Sassari.

La cittadella giudiziaria di Sassari si farà. A darne conferma  parlamentari e magistrati presenti alla riunione organizzata ieri mattina dal Consiglio forense cittadino nella Camera di commercio. Dopo la notizia che l’accordo di programma del 2018, che prevedeva la riqualificazione dell’ex carcere di San Sebastiano, era svanito nel nulla insieme ai quasi 14 milioni di euro stanziati, erano sorte molte polemiche e proteste. Ora la situazione parrebbe però capovolta grazie al coinvolgimento della politica sassarese e regionale e all’interessamento di un’imponente parte della società civile.

È il senatore Giuseppe Cucca, in collegamento telematico, a certificare la possibilità dell’opera: “Me l’ha riferito la ministra alla Giustizia Cartabia. Per la realizzazione ci saranno fondi aggiuntivi, non legati al Pnrr”. L’onorevole Pietro Pittalis, in presenza, ne dà ulteriore assicurazione: “Ci è stato riferito che le risorse sono state rideterminate in 22 milioni di euro”. Il procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Sassari Giovanni Caria ricostruisce alcuni recenti passaggi della vicenda: “Lo scorso tre marzo il direttore generale del Ministero Massimo Orlando ha fatto un sopralluogo nel carcere. Subito dopo ha dato incarico di affidare il progetto della riconversione per aprile e di averne uno di massima per luglio”. Usando però la logica dei lotti funzionali che consentirebbero di abbattere i costi di locazione delle sedi distaccate, come quella di via Budapest, che grava sulle casse dello Stato per un milione di euro annui. Così nel complesso da riqualificare, spiega ancora Caria, verrebbero accorpati uffici e funzioni, creando aule multimediali, sale d’attesa e altre strutture.

Una buona notizia per le imprese economiche che dovrebbero avere un ritorno importante dalla creazione della cittadella, così come la stessa città, in cerca di riscatto dopo un lungo periodo di appannamento. Tutti si dichiarano pronti a fare la propria parte, cominciando dal Comune, oggi rappresentato dal vicesindaco Gianfranco Meazza, e da tutti gli altri attori cittadini, anche se è chiaro che gli immobili sono del Demanio e l’intero iter dipende dalle mosse del ministero. Intanto si registra una prima vittoria, oltre alla ritrovata unione della comunità che ha reagito con forza all’improvvisa cancellazione del progetto. Adesso però tutti promettono di vigilare affinché la cittadella non scompaia di nuovo dal futuro sassarese.

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